VITA30, i protagonisti

Perché dono? L’indagine di VITA dentro la testa e il cuore dei donatori

Un italiano su due dona soldi al non profit. Ma cosa porta una persona a donare? Pesa di più la testa o il cuore? E cosa interromperebbe questa relazione? Lo abbiamo chiesto a 50 sostenitori. Sabato 26 ottobre alla festa per i trent'anni di VITA verrà presentata questa inedita indagine giornalistica: uno strumento nuovo per leggere il giving, con dieci ritratti tra ragione e sentimento

di Redazione

Cinquanta donatori fedeli di 26 importanti sigle del Terzo settore italiano aderenti al Comitato editoriale di VITA. Hanno tra i 20 e gli 80 anni, professionalità e interessi diversi, provenienze da tutto lo Stivale. Sono i protagonisti di Perché dono, l’indagine giornalistica sulle motivazioni del giving che verrà presentata sabato 26 ottobre alle 11,30 alla Fabbrica del Vapore di Milano in occasione della festa per i 30 anni di VITA (qui il programma). La pubblicazione è stata realizzata con il supporto di NP Solutions e della società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo.

La loro voce, corale, è al centro di una pubblicazione originale che racconta con un linguaggio diretto e divulgativo cos’è che spinge una persona a donare, cosa abbia fatto nascere quel desiderio e cosa abbia fatto in modo che non venisse disatteso.

La copertina del libro “Perché dono”.

Uno strumento nuovo

Li abbiamo intercettati nel mezzo della vita che scorre. Trenta minuti, una ventina di domande, sempre le stesse. Ognuno con il suo mondo, gli impegni, la bellezza, a volte la fatica. Ne è uscito un viaggio tra le parole e i pensieri di chi, con continuità, sostiene e crede in una causa. Il risultato è uno strumento nuovo per comprendere il fenomeno del giving e coglierne il senso più profondo, i punti di contatto e le distanze che s’insinuano nei meccanismi che generano l’azione.

Nella panoramica di studi pubblicati infatti, esistono diverse analisi quantitative, statistiche e demoscopiche, ma quasi nulla che indaghi dal punto di vista qualitativo la predisposizione alla solidarietà dei donatori. In questo libro siamo andati oltre i dati, le percentuali, l’entità delle somme che hanno dato linfa al sociale. Perché dono è il tentativo di aprire la massa indefinita dei numeri, infilarcisi dentro e raccontarne singoli pezzetti. Come uno zoom di grande precisione in grado di planare dall’alto e atterrare proprio lì, dove un perfetto sconosciuto sta cliccando sul computer per autorizzare la banca a erogare il suo contributo. Che cosa c’è nella sua testa? E se invece a quel gesto lo avesse portato qualcosa che poco ha a che fare con la razionalità?

Il metodo

Perché hai iniziato a donare? Cosa ti porterebbe a donare di più? Cosa invece ti farebbe decidere di interrompere il flusso? Donare ti fa sentire utile? Vorresti donare anche del tempo? Il primo passo del lavoro è stato la costruzione di una griglia di domande chiave su cui poggiare le specificità di ogni incontro. Le abbiamo pensate insieme alle organizzazioni del Comitato editoriale, affinché anche loro potessero mettersi in gioco. Ci siamo chiesti su quali pilastri si fondi la fiducia in un’organizzazione, quanto la deducibilità fiscale conti nelle scelte più o meno ponderate dei singoli, che cosa si prova quando la notifica della banca comunica che il denaro è partito, quali connessioni esistono tra donazioni e attività di volontariato.

Le storie

Fuori dalla griglia, ci sono le storie. Si può rispondere a un quesito in tanti modi: con esattezza e buona memoria, in modo approssimativo, autentico o schivo. Ci vuole generosità per mettersi a nudo e i sostenitori che hanno raccolto il nostro appello ne hanno messa in campo parecchia. Le loro storie hanno a che fare con la ragione e il sentimento, quello spazio libero in cui senza filtri riveliamo chi siamo.

Il libro contiene dieci ritratti di donatori a tutto tondo: ognuno con il suo vissuto, la sua sensibilità, le sue motivazioni. Dieci storie intrecciate l’una con l’altra, che abbiamo suddiviso in due sezioni: da una parte chi sceglie di donare (in prevalenza) per ragioni di testa; dall’altra chi risponde più a un’esigenza del cuore.

Dieci donatori e donatrici da conoscere. Li racconteremo attraverso le loro parole e i loro racconti sabato 26 ottobre alle 11,30 alla Fabbrica del Vapore a Milano.

Interverranno Laura Caserta, responsabile Comunicazione e raccolta fondi da individui di Fondazione Telethon, la giornalista di VITA Sara De Carli e la curatrice della pubblicazione Daria Capitani. Per partecipare clicca qui.

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