Ho letto la maggior parte dei commenti, degli editoriali, in cui si apprezza il gioco di equilibrismi di Napolitano, ma che sottolineano la mancanza di giovani e donne, ho ascoltato l’appello di Lidia Ravera, valutato la proposta di Se non ora quando di presentare al capo dello Stato una lista di 10 donne, 10 sagge.
Ci si stupisce, ci si indigna. Un governo di saggi, ma le sagge dove sono? Io, invece, mi stupisco di questo stupore. Mi spiace, ma questa volta non riesco ad indignarmi o stupirmi. Se la struttura del potere è rimasta sempre la stessa, se la scelta consapevole è stata quella di non cambiare mai i meccanismi da cui partono e che storicamente rafforzano le disuguaglianze tra i generi, allora di cosa ci si stupisce? che non ci siano donne tra i 10 prescelti?
Sono femminista, ma non credo che un corpo di donna in politica faccia la differenza. Credo, invece, che una visione di genere in politica sia la differenza. Senza alcun dubbio una donna ministra della difesa cambia l’immaginario e contribuisce a sovvertire dinamiche discriminatorie di potere sedimentate da secoli, ma quello che ci racconta più di tutto la “dimenticanza” di Napolitano, così come la definisce Ravera, è l’immobilismo strutturale di quegli stessi meccanismi, che in Italia sono inseriti in un contesto complesso che passa per il Gattopardo e arriva a inserirsi nelle maglie strette di un tessuto sociale così culturalmente inquinato da vivere in paradossi costanti: ci sono più donne laureate che uomini – il dato cambia – ma sono gli uomini a lavorare e guadagnare di più – il dato cambia ma il meccanismo non è stato neppure intaccato.
Oggi ci stupiamo che non cambi quello che è solo uno degli ultimi tasselli di quell’ingranaggio, quando non ci sono neanche le fondamenta affinchè quel tassello sia inserito e regga. è necessario continuare a indignarsi e stupirsi, ma non perdendo mai di vista il gioco causaeffetti che questi meccanismi alimenta e riproduce. Altrimenti potremmo avere anche un governo di 10 sagge, dove però le donne continueranno a non essere un centro di gravità permanente.
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