Non profit

Perchè condividere le quattro ruote

di Redazione

Sono stati gli impegni della Conferenza sull?ambiente di Kyoto, coi quali la Comunità europea si è impegnata a ridurre dell?8% le emissioni di gas serra entro l?anno 2010, a dare un forte impulso allo sviluppo del mobility management. D?altro canto, i problemi di traffico delle grandi città non hanno fatto che peggiorare negli ultimi anni: tra il 1960 e il 1995 la motorizzazione privata in Italia è passata da 4,8 auto su 100 abitanti fino a oltre 50 mezzi ogni 100 abitanti, e attualmente il 71% degli italiani si reca sul posto di lavoro con un?autovettura individuale. Per il battaglione di ?auto-dipendenti?, il passaggio al car sharing presenta però vantaggi economici notevoli. Chi percorre meno di 5mila chilometri l?anno dimezza i costi rispetto a chi possiede un?auto, che oltre al carburante deve pagare ammortamento, manutenzione, tassa di circolazione, assicurazione e altre voci anche quando l?auto resta ferma. Per chi percorre dai 5mila ai 10mila chilometri l?anno il risparmio è nell?ordine del 30?40%, a seconda della cilindrata della vettura, mentre oltre i 10mila chilometri all?anno la convenienza (inversamente proporzionale alla cilindrata) scende con l?aumentare della strada percorsa.
Info: www.carsharing.org

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.