La rinascita delle associazioni

Perché abbiamo bisogno di un posto in cui incontrarci: sei best practice

Il boom di adesioni che segna la rinascita delle associazioni testimonia un rinnovato bisogno di socialità. Ma che forma ha la promozione sociale oggi? Per rispondere, ci siamo messi in viaggio tra i circoli Arci e Acli che in Italia uniscono gruppi di persone in nome di un’idea

di Daria Capitani

La partecipazione è in crisi? Tutt’altro. Dopo anni bui e un’innegabile fatica, l’associazionismo rinasce. E rilancia, in nome di un desiderio nuovo di stare insieme. Un esempio oggi emblematico di come sia possibile ricostruire un tessuto di persone è quello dell’Arci, l’associazione culturale e di promozione sociale che con i suoi quasi 4mila circoli attraversa l’Italia. Nel periodo della pandemia, quando incontrarsi dal vivo non era possibile a causa delle restrizioni, il numero degli associati era sceso a poco più di 420mila contro 1 milione e rotti dell’annata precedente. In pochi anni quel numero è tornato a sei zeri, con la previsione, per l’anno in corso, di crescere ancora. La prova che c’è bisogno, oggi forse più di prima, di un posto in cui incontrarsi.

A questa fase positiva di boom di adesioni abbiamo dedicato un approfondimento sul numero di febbraio del nostro magazine (se sei abbonato, si legge qui, se non lo sei ancora trovi tutte le informazioni utili a questo link), un’occasione per misurare il peso dell’aggregazione sociale in Italia oggi.

Oltre i numeri

«La crescita dei nostri associati ci dice che, nonostante il momento difficile, nonostante un periodo lungo quasi un anno di circoli chiusi durante la pandemia, le persone ci sono e si sentono rappresentate da un modello di socialità che è presidio di comunità». Il presidente Arci nazionale Walter Massa rivendica i numeri restituiti dai bilanci sociali: un milione di soci circa nelle annate 2017/18 e 2018/19 (l’anno sociale parte a settembre) è sceso a 862.510 nel 2019/2020 e si è dimezzato nel 2021. Poi ha ricominciato a riprendere terreno: nel 2021/2022 era già salito a poco più di 770mila, l’anno scorso ha superato il milione. «Non era scontato. Appena usciti dalla pandemia, che per noi è stato uno spartiacque, abbiamo temuto che le attività sociali ricreative, lo stare insieme in un unico posto in un luogo fisico al chiuso, sarebbero diventate sempre meno importanti. I nostri dati oggi dimostrano il contrario: ci dicono che non è mai venuto meno il nostro ruolo».

Appena usciti dalla pandemia, abbiamo temuto che le attività sociali ricreative sarebbero diventate sempre meno importanti. I nostri dati oggi dimostrano il contrario

Walter Massa, presidente Arci

La grande rete nazionale delle Acli (più di 7mila strutture territoriali, tra cui circa 3mila circoli) conferma il trend. Nel 2019 erano 303mila i soci iscritti alle Acli (ma l’intero sistema, Us Acli Fap Acli eccetera, conta oltre 975mila iscritti in Italia e all’estero), scesi nel primo anno di pandemia a 278.700, poi assestatisi nei due anni successivi sui 281mila circa e infine cresciuti fino a 307mila nel 2023. Il presidente Emiliano Manfredonia, alla guida delle Associazioni cristiane lavoratori italiani dal 2021, anticipa i dati 2024, che testimoniano un’ulteriore crescita di 3mila associati e un aumento delle strutture di base. «Quello che vedo è una società un po’ frammentata, individualista e impaurita: il fatto di trovarsi insieme per discutere, condividere, persino litigare se necessario, è ciò che ci fa sentire in qualche modo a casa. Sta ritornando un desiderio di frequentazione del circolo come spazio di ossigeno in questo presente complicato».

Sta ritornando un desiderio di frequentazione del circolo come spazio di ossigeno in questo presente complicato

Emiliano Manfredonia, presidente Acli

Che forma ha la promozione sociale oggi?

Incanalare l’impegno nel fare e soprattutto nel farlo insieme. Inventare nuovi percorsi, nuove storie e iniziative. La geografia delle tessere è un termometro per misurare la partecipazione. Ma che forma ha la promozione sociale oggi? Su quali basi crescono i numeri dell’aggregazione? Per rispondere a queste domande, ci siamo messi in viaggio e abbiamo intercettato alcuni dei circoli Arci e Acli che in Italia uniscono gruppi di persone in nome di un’idea. Spesso è figlia del contesto in cui nasce, altre volte è la risposta a un bisogno collettivo. Storie da conoscere per imparare cosa significhi oggi sentirsi parte di una comunità. Sul nostro sito, nei prossimi giorni, sei best practice con le interviste alle persone che ogni giorno rendono i circoli luoghi aperti e possibili.

La fotografia in apertura è di Dave George su Unsplash

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