Salute

Perché a Napoli l’influenza è più cattiva?

di Redazione

Potere. Ha ragione Marco d’Eramo sul Manifesto a parlare di «attacchi arcaici»: chi di sesso ferisce, di sesso perisce? La storia di Piero Marrazzo è una nemesi, soprattutto per il gruppo Repubblica, che da maggio scorso pubblica le 10 domande a Berlusconi, con una ripetitività impressionante, tenuta in vita solo dalle infelici querele dello stesso presidente del Consiglio e dalla guerra scatenata da Vittorio Feltri e dal suo Giornale (che pure ha guadagnato migliaia di copie in poche settimane). Non fosse appunto per la reazione, la campagna di Repubblica sulla vita privata del capo del governo sarebbe finita con il caso Marrazzo. Caso di rilevanza penale, con tante bugie che si accavallano, ma con una chiara decadenza di una classe politica, già percepita da tempo come una casta lontana dalla realtà del Paese.
Morte. La misteriosa e tragica morte di Stefano Cucchi, piccolo spacciatore arrestato, incarcerato e morto con fratture multiple, nonostante una degenza ospedaliera. Il suicidio della brigatista rossa Diana Blefari, condannata all’ergastolo per l’omicidio di Marco Biagi. La registrazione di una frase del comandante degli agenti di polizia penitenziaria del carcere Castrogno di Teramo, che suggerisce di picchiare i detenuti sotto e non vicino alle celle. In pochi giorni il pianeta carceri ha bussato alla porta della cronaca in modo violento e drammatico. In un Paese di diritto moderno, il cittadino colpevole, innanzitutto lui, ha diritto all’espiazione. Quando invece la sofferenza è gratuita, senza motivazioni, il meccanismo diventa davvero kafkiano. Nel caso della brigatista, poi, c’è un deficit particolare del nostro sistema che riguarda la salute mentale. Il problema politico culturale è però questo: almeno da Mani Pulite, 1992, in Italia il clima dell’opinione pubblica è populista e forcaiolo. A destra e a sinistra. Se si eccettuano i radicali e Luigi Manconi e qualche cattolico che ancora lavora in questo settore, la sensibilità del mondo politico su questi temi è sempre fraintesa, maliziosamente accomunata all’impunità della classe politica corrotta…
Influenza. Perché a Napoli e Campania ci sono la metà di tutti i decessi in Italia per l’influenza A? Si potrebbe ipotizzare un ceppo di maggiore aggressività in questa zona. Oppure immaginare che le condizioni economiche di base pesino. Oppure ancora pensare che le strutture sanitarie non sono proprio le migliori del Paese. Ma no, non viene ammesso neanche il ragionamento. L’influenza A non è un problema, spiega il governo, altrove è peggio. Meno male che c’è la campagna di spot di Topo Gigio e che il viceministro Fazio va da Vespa ogni tanto?

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