Nei giorni degli scandali della giunta Vignali protestavano sotto i Portici del Grano del Municipio. Erano stati definiti gli “indignados” di Parma. Quella protesta ora si è organizzata nel movimento “Parma Bene Comune”. Avranno un candidato alle amministrative: Roberta Roberti, 47 anni, insegnante di italiano in un istituto tecnico per geometri della città. Sarà sostenuta anche da Rifondazione Comunista. «Ma io non ho mai fatto politica, anche se sono impegnata da 15 anni nei movimenti in difesa dei diritti all’istruzione», dice la candidata. I sondaggi li danno intorno al 5%. Un risultato scarso per un movimento che sembrava raccogliere tutta la rabbia dell’antipolitica. «Quei sondaggi non tengono conto di un dato fondamentale», continua la Roberti, «il 35% dichiara di essere indeciso o che non andrà a votare. Il nostro obiettivo è convincerli. Abbiamo scelto lo stesso slogan che aveva De Magistris a Napoli: “Adotta un astenuto”». Come è stato per l’ex magistrato, anche loro mettono al centro i beni comuni. «E non intendiamo solo l’acqua, l’aria, l’ambiente», precisa la professoressa. «Ma anche la cultura, l’istruzione, i servizi sociali. Vogliamo riportare nell’amministrazione pubblica le attività esternalizzate, che hanno portato Parma a ritrovarsi il debito attuale». Una politica che ha portato conseguenze visibili a tutti: «Siamo stati costretti a rinunciare a servizi come l’esenzione dalle tasse scolastiche per i redditi minimi e le borse lavoro per i disabili».
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