La decisione di andarlo a conoscere e a trovarlo la presi lo scorso 4 giugno leggendo una bella intervista (qui l’integrale) di Gabriella Colarusso su Lettera 43. L’intervista cominciava così: Sostiene Giorgio Poidomani che mai come ora il giornalismo abbia dinanzi a sé un grande futuro: «Il desiderio di indagine e di comunicazione cresce enormemente. Le piattaforme digitali ampliano all’infinito le possibilità di azione. Ma i giornali non possono più pensare di vivere con i conti truccati. I giornali negli ultimi 30 anni sono riusciti a vivere e prosperare attraverso ricavi fasulli e a differenza di altri settori industriali non si sono mai adeguati alle evoluzioni del mercato. In gioco c’è la democrazia».
Poidomani è così, un uomo diretto, più che l’età (visto che ha l’energia e la convinzione di un giovanissimo) è l’esperienza: decenni da dirigente nelle maggiori aziende del Paese, nel 2009 ha progettato, con il team di giornalisti fondatori, la più straordinaria impresa editoriale degli ultimi anni, almeno a giudicare dai bilanci: un quotidiano su carta nell’era del web, che in meno di 36 mesi è riuscito a fare «12,53 milioni di euro di utili» e a distribuire lauti dividendi. In quasi tre anni Il Fatto Quotidiano ha remunerato 21 volte il capitale iniziale di investimento, una performance superiore a quelle fatte registrare da Bill Gates e dalla Apple. Chiosava quell’articolo.
Per un editore indipendente dentro la più grande crisi economica e di settore mai conosciuta, era un delitto non conoscerlo e chiedergli di darci una mano considerato che dal 3 maggio scorso Giorgio Poidomani, non avendo accettato il rinnovo della carica di Ad de Il Fatto quotidiano, era libero da impegni. Così sono andato a trovarlo e lui dopo aver strabuzzato gli occhi e, sia pur metaforicamente, avermi preso a schiaffoni (“Ma lei che ha fondato questa rivista che esiste e campa da 17 anni ci crede ancora sì o no? O si è arreso? E allora se ci crede c’è tutto da fare”), si è deciso di lavorare insieme (sia chiaro per tutti, “a gratis”). Lavoriamo insieme da tre settimane e Giorgio Poidomani ha licenza di schiaffeggiare tutti qui a Vita, me per primo. Perchè come disse in quell’intervista “qui c’è in gioco la democrazia”. Alla fine, che Vita possa continuare a dar voce all’Italia dell’impegno civile, è esattamente questa partita. Lo dico a me lo dico a chi lavora con me e atutti i lettori, quelli vecchi, quelli nuovi e ai lettori potenziali.
Oggi abbiamo ufficializzato questo ingresso al CdA e il comunicato è stato da poco pubblicato. Giorgio Poidomani ha preso il posto, come Consigliere di amministrazione, di Aldo Bonomi a cui tutti noi abbiamo espresso un vivo ringraziamento per il contributo apportato e per quello che continuerà ad apportare come editorialista di Vita magazine.
A seguito delle dimissioni di Bonomi, il Consiglio di Amministrazione ha nominato all’unanimità Consigliere di Amministrazione Giorgio Poidomani, che metterà la propria esperienza a disposizione della riorganizzazione e del rilancio dell’attività editoriale di Vita S.p.A..
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