Mondo
Per un’Europa giusta, sostenibile e inclusiva
In occasione dell’incontro dei capi di stato europei per celebrare i 60 anni dalla firma dei trattati di Roma, la società civile si mobilita con una grande manifestazione prevista a Roma il 25 marzo. Per Francesco Petrelli, portavoce di Concord Italia, "è una grande opportunità per far sentire la voce di tutti quelli che sono convinti che l’Europa deve essere assieme cambiata e rilanciata".
L’Europa ha di fronte a sé un anno come il 2017 che molti commentatori hanno definito decisivo per il suo stesso futuro. Per la prima volta come mai era accaduto negli ultimi 60 anni la costruzione europea rischia di interrompere un cammino di integrazione, a volte spedito, a volte lento e contraddittorio che però non si era mai fermato.
Oggi l’UE è scossa nelle sue fondamenta sia dalla Brexit, un evento senza precedenti per cui si è fatto molto esorcismo ma poca azione politica per scongiurarlo, che dalla sorprendente e imprevista elezione di un presidente americano che guarda al nostro continente non come un riferimento, un alleato o un interlocutore privilegiato nel mondo globale, ma come un corpo estraneo, sospetto e lontano dalla sua politica e anche dalla sua difficilmente catalogabile visione del mondo.
Ai fattori esterni si sommano fattori interni di contestazione, di movimenti antieuropei che crescono ovunque e in alcuni paesi importanti come l’Olanda o la Francia corrono oramai per provare a vincere. Persino in Germania si radicano per contare e influire nel dibattito e sugli orientamenti di un paese leader e certamente decisivo per il nostro continente.
Per la prima volta come mai era accaduto negli ultimi 60 anni la costruzione europea rischia di interrompere un cammino di integrazione.
L’anno elettorale che abbiamo di fronte riguarda quindi non solo nazioni secondarie ma paesi fondatori dell’Unione. Alla fine di questo ciclo ci sarà, ora lo possiamo dire con una certa sicurezza, proprio l’Italia.
Il primo significativo test in Olanda sembra essersi concluso positivamente con l’affermazione di forze europeiste di diverso orientamento, però sarebbe un errore gravissimo pensare che anche se queste prove elettorali si concludessero meglio di quello che indicavano le fosche previsioni di qualche settimana fa, si possa poi tornare al business as usual. Le ragioni di un crescente distacco e di una crisi profonda nel rapporto tra cittadini ed Europa restano tutte aperte.
Come ha detto autorevolmente Jean Paul Fitoussi, l’economista francese esperto di Europa, il tema della crescita e dello sviluppo è il punto essenziale per un rilancio europeo, non il livello del deficit. Al contrario, le politiche di austerità hanno fornito argomenti alle forze antieuropee e al loro racconto, facendo crescere l’illusione che il ritorno al nazionalismo e al cosiddetto “sovranismo” possa costituire la soluzione e non l’aggravamento del problema.
In questo quadro, noi crediamo che anche le politiche di sviluppo verso l’esterno e lo stesso tema della migrazione, punta di lancia degli antieuropeisti e degli xenofobi, possano e debbano essere affrontate con diversa determinazione e coraggio e con una strategia e una visione che è mancata perché è mancata una politica ed una responsabilità comune europea.
Crediamo che anche le politiche di sviluppo verso l’esterno e lo stesso tema della migrazione, punta di lancia degli antieuropeisti e degli xenofobi, possano e debbano essere affrontate con diversa determinazione e coraggio.
Ci preoccupa perciò l’atteggiamento, contraddittorio e incoerente del nostro governo che con l’accordo Italia-Libia rischia di proporre una strada che prima di essere, a nostro avviso sbagliata, si dimostrerà inefficace e poco realistica. Con il risultato che i viaggi della disperazione non si fermeranno, che i trafficanti continueranno i loro traffici e che la vita e i diritti di chi parte saranno sempre più a rischio.
Certo è necessario gestire bene il fenomeno dei flussi e della mobilità umana, ma per farlo – e non è sempre facile – bisogna garantire realmente la protezione internazionale a chi fugge, stabilire accordi realistici, investire in aiuto allo sviluppo mirato e di qualità e in cooperazione economica equa e paritaria. Ad esempio, utilizzando per programmi di sviluppo e non per il controllo delle frontiere gran parte dei 200 milioni stanziati nella legge di Bilancio per il Fondo Africa e far si che il Fondo di Investimenti Europa-Africa sia un’occasione per far crescere un tessuto imprenditoriale locale attraverso regole e accordi economici e commerciali equi. Rispettando realmente il principio legalmente obbligatorio della coerenza delle politiche per lo sviluppo.
Per rilanciare l’Europa per provare a costruire “la nostra Europa” Concord Italia, assieme ad una vasta coalizione di organizzazioni della società civile (ARCI, ACLI, movimenti federalisti, realtà impegnate nell’accoglienza), in occasione dell’incontro dei capi di stato europei per i 60 anni dalla firma dei trattati di Roma, parteciperà alla manifestazione che si svolgerà il 25 marzo e agli eventi che si terranno nei giorni precedenti.
A Roma, il 23 e 24 marzo verranno anche i colleghi di Concord Europe per discutere in un workshop il lancio di una grande campagna per l’”Europa che vogliamo” che ci impegnerà da adesso fino alle prossime elezioni europee del 2019. Proprio In occasione del 25 marzo, Concord, con altri network europei del mondo sindacale e sociale, ha lanciato l’appello per un Europa giusta sostenibile, inclusiva, rivolto ai capi di stato europei, contenente delle richieste essenziali per dare un segnale di cambiamento.
Invitiamo tutti a Roma il 25 marzo trovandoci alle 11.00 a Piazza Vittorio, per manifestare con la coalizione “La nostra Europa”, perché sarà importante far sentire la voce di tutti quelli che, pur con posizioni diverse, sono convinti che l’Europa deve essere assieme cambiata e rilanciata, in senso più democratico, solidale e più aperto verso il mondo e il futuro.
Per informazioni sulla manifestazione e gli eventi dei giorni precedenti www.lanostraeuropa.org
Francesco Petrelli è Portavoce di Concord Italia.
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