Non profit
Per una casa amica aspettiamo la legge
Handicap. Gli incentivi per abbattere le barriere domestiche
Gentile redazione, sono un ragazzo di 35 anni e ho deciso di fare dei lavori di ristrutturazione nella mia casa. Sono un portatore di handicap, e vorrei fare questi lavori per rendere la mia abitazione più vivibile, per potermi muovere più liberamente. Lavori, però, che costano cari. Vorrei sapere se la nostra legislazione prevede agevolazioni per questo genere di interventi, che per chi si trova nelle mie condizioni ricoprono un?importanza particolare.
Lettera firmata
Risponde Carlo Giacobini
Oggi come oggi, purtroppo, le agevolazioni in questo campo sono poche. Anzi, è prevista solo la riduzione dell?Iva dal 19 al 4 per cento (Dpr 633 del ?72, punto 41 ter della tabella A, parte seconda), e limitatamente alle ?prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto aventi a oggetto la realizzazione delle opere direttamente finalizzate al superamento o alla eliminazione delle barriere architettoniche?. Restano fuori, insomma, i prodotti finiti eventualmente acquistati e il materiale grezzo per la realizzazione delle opere.
C?è poi la legge n. 13 del 1989, relativa all?eliminazione delle barriere architettoniche nei soli edifici privati, che però di anno in anno può contare su finanziamenti sempre più irrisori.
Ma novità interessanti potrebbero arrivare nei prossimi mesi, se il governo e il Parlamento raccoglieranno l?invito della Federazione italiana per il superamento dell?handicap a occuparsi di questo problema nel disegno di legge, recentemente presentato, relativo agli incentivi riservati alle ristrutturazioni delle abitazioni. Un disegno di legge che seguiamo con molto interesse, perché potrebbe rappresentare l?occasione propizia per rendere più accessibili e vivibili le abitazioni delle persone con disabilità.
Suggeriamo, per questo, l?inserimento di tre punti nella normativa in fase di elaborazione. Incentivi e agevolazioni per opere di ristrutturazione o manutenzione straordinaria, rivolti all?eliminazione di barriere architettoniche, dovrebbero essere stabilizzate, e non limitate all?anno in corso o a quello a venire. Questo genere di agevolazioni, poi, dovrebbero essere più consistenti del normale, viste le implicazioni sociali e abitative. Infine questa agevolazioni dovrebbero essere estese anche agli edifici con destinazione turistica, commerciale o produttiva. Si favorirebbe in questo modo una maggiore accessibilità degli spazi aperti al pubblico.
Un?impostazione, questa che proponiamo, valida anche sotto il profilo del risparmio delle risorse: più il disabile e l?anziano sono indipendenti, infatti, meno lo Stato dovrà investire in assistenza.
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