Volontariato

Per un pugno di banche

Misterbond.

di Redazione

Italianità, o no? Chiamato a sostituire Fazio, accusato nell?estate dei furbetti di difendere le scalate di casa nostra bloccando il ?libero mercato? di chi ci vorrebbe aperti alle scorribande estere, il povero Draghi si è trovato a gestire il compiersi delle aggregazioni bancarie nostrane all?insegna della italianità: Intesa con Sanpaolo e Unicredit con Capitalia sarebbero bastati a dimostrare che merger è una parola che le banche traducono in italiano. Se non bastasse, al povero Draghi è toccato pure benedire il riacquisto di Antonveneta da parte di Mps, protagonista proprio dell?estate del quartierino. Draghi si è così sgolato a dire che ora bisogna guardare alle fusioni transfrontaliere. Ma, ahilui, dovrà benedire altre fusioni italianissime, come quelle delle popolari.
Paperoni e paperini. Tutti a piangere per la disgrazia del supereuro che penalizza le nostre esportazioni. Dei tanti benefici che ci vengono però dall?essere dentro la moneta più forte del momento, nessuno vuol parlare. Salvo scoprire poi che una nutrita testa di ponte di industriali è negli States a fare shopping di aziende piccole e medie, grazie proprio al minidollaro. Un drappello guidato dal vicepresidente di Confindustria candidato alla successione di Montezemolo: Alberto Bombassei, l?attivissimo presidente della Brembo, leader del nuovo capitalismo delle multinazionali tascabili.


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