Sostenibilità

Per tutelare l’ambiente alpino meglio puntare sul locale. Meno sogni, più azioni.

È finito il tempo dei progetti su vastissima scala. Meglio concentrare gli sforzi su aree specifiche. Ecco le proposte del WWF.

di Redazione

È possibile fare qualcosa per la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle aree prioritarie delle Alpi? Certo, e nel concreto si può agire in due modi: sviluppando piani d?azione per l?intera area prioritaria, in un processo simile ad Agenda 21; oppure avviando, nelle singole aree prioritarie, progetti specifici per la tutela di specie e habitat o per lo sviluppo sostenibile. Per dare corso al primo caso, WWF, Cipra, Alparc e Iscar stanno cercando un?area prioritaria che si presti a fare da caso pilota: si tratterebbe di un?area in cui tutte le amministrazioni pubbliche competenti per quel territorio siano disponibili a essere coinvolte in un processo partecipativo, finalizzato alla stesura di un piano d?azione valido per tutta l?area. È questo il vero elemento innovativo e nel contempo anche la vera sfida: portare intorno allo stesso tavolo di concertazione tutte le unità amministrative di un?area prioritaria: dai ministeri alle Regioni, alle Province, alle Comunità montane e fino ai Comuni. In alcuni casi questo significa per esempio coinvolgere più Regioni e più Province; a volte anche le amministrazioni pubbliche di due o addirittura di tre Paesi! Dell?esperienza fatta nell?area pilota verrà fatto tesoro per avviare in futuro lo stesso processo nelle altre aree. Nel caso invece di progetti specifici, questi si propongono di affrontare e di risolvere un aspetto particolare (la tutela di specie o di habitat, o lo sviluppo di misure ad hoc di sviluppo sostenibile), senza necessariamente sviluppare un completo piano d?azione per tutta l?area prioritaria. Il WWF e i suoi partner saranno direttamente impegnati in alcuni di questi progetti, ma l?iniziativa ecoregionale avrà tanto più successo quanti più saranno gli enti terzi che vorranno anch?essi impegnarsi in progetti che contribuiscano alla conservazione delle aree prioritarie. In entrambi i casi, è opportuno sottolineare che non è nei principi della conservazione ecoregionale creare parchi ovunque ci sia un?area prioritaria: piuttosto si tratterà di definire misure di gestione appropriate, facendo tesoro di ciò che esiste già. È in questa direzione che il WWF Italia e i suoi tre partner intendono proseguire. A oggi il WWF European Alpine Programme è già concretamente impegnato per la conservazione della biodiversità delle Alpi su tre temi specifici: Freshwater, per la conservazione dei fiumi delle Alpi (e in questo rientra l?attività di tutela del fiume Tagliamento, ultimo fiume naturale dell?arco alpino); Natura 2000 e Rete Emerald, per il completamento e l?applicazione di queste reti nei Paesi alpini dell?Unione europea e in Svizzera e Liechtenstein; l?educazione ambientale dei ragazzi delle Alpi (attraverso il programma Kids for the Alps). A queste attività partecipano tutti e cinque i WWF alpini, insieme ad altre organizzazioni. di Barbara Albonico ufficio educazione WWF italia


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