Formazione
Per scalare la classifica non basta la vittoria
I punti conquistati da una squadra possono essere dimezzati se allenatori e giocatori si comportano scorrettamente. Così i ragazzi imparano le regole
Il Centro sportivo italiano (Csi) va in controtendenza e tralascia i vecchi campionati tradizionalmente imperniati sulle vittorie conquistate dai più forti.
Non basta vincere, bisogna vincere bene secondo il Csi. I punti della vittoria potrebbero essere dimezzati, se un calciatore ha assunto comportamenti scorretti sul campo. La squadra prima in classifica potrebbe avere una penalizzazione del punteggio accumulato in seguito alle ripetute vittorie, solo perché l?allenatore della squadra si è lasciato andare a una condotta antisportiva nei confronti del giudice di gara. È con questa formula che ha avuto inizio la ?Coppa della Gioia?, una manifestazione che coinvolge ben diecimila squadre del tessuto giovanile sportivo del Csi. Saranno centocinquantamila i ragazzi che osserveranno le nuove regole volute da questo ente di promozione sportiva in quattro discipline: calcio a undici, calcio a cinque, atletica leggera e pallavolo. Il costo complessivo dell?operazione, a carico delle società sportive territoriali impegnate, è di quaranta miliardi, e saranno soldi ben spesi perché il Csi è impegnato nella realizzazione di un modello capace di intrecciare i valori umani con quelli sportivi attraverso l?impegno di centonovantamila operatori.
Aggregare i giovani e promuovere il rispetto di nuove regole è un impegno difficile, ma il Csi non demorde e allla manifestazione, che si estenderà fino a giugno del 1999, riserva 10 milioni di ore di volontariato.
La formula della ?Coppa della Gioia? rappresenta davvero una novità assoluta nel panorama sportivo amatoriale e anche in quello professionistico. Non sarebbe male se anche le Federazioni sportive del Coni prendessero a modello le norme introdotte dal Csi per indurre allenatori e giocatori al maggior rispetto degli avversari e in fondo dei valori dello sport.
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