Per salvare una vita non servono supereroi: il concorso
È rivolto a tutti gli studenti il concorso promosso da Miur e Trenta Ore per la Vita con l'obiettivo di diffondere la cultura del primo soccorso, le tecniche salva-vita e la diffusione della defibrilalzione precoce
di Redazione
Diffondere la cultura del primo soccorso, le tecniche salva-vita e il più agevole e diffuso accesso alla defibrillazione precoce. Sono questi gli obiettivi del concorso “Per salvare una vita non servono supereroi” lanciato dall’Associazione Trenta Ore per la Vita onlus in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Il concorso (paertecipazione gratuita) è rivolto a tutte le scuole italiane dei tre ordini scolastici, statali e paritarie. (In allegato il bando di concorso)
L’iniziativa vuol coinvolgere studenti e insegnanti nella realizzazione di una campagna di comunicazione che diffonda, a partire dai giovani, le regole generali del primo soccorso e la conoscenza delle tecniche più adatte nelle condizioni di emergenza. Disegni e cartelloni saranno gli strumenti sui quali si misureranno gli alunni delle scuole elementari, i più grandi, invece saranno chiamati a liberare la loro creatività realizzando video o spot radiofonici. Termine ultimo per la consegna dei lavori è il 15 marzo prossimo. Nel mese di aprile si svolgerà a Roma la premiazione finale in una giornata interamente dedicata al tema del primo soccorso organizzata dal Miur, dall’Associazione Trenta Ore per la Vita onlus e in collaborazione con Croce Rossa Italiana.
Il progetto è nato con lo scopo di coinvolgere in maniera attiva e propositiva le studentesse e gli studenti di tutta Italia nella diffusione di atteggiamenti volti alla conoscenza delle regole generali del primo soccorso e la consapevolezza delle tecniche più adatte nelle condizioni di emergenza.
Nel nostro Paese, infatti, oltre 60mila persone, ogni anno, vengono colpite da un improvviso arresto cardiaco: una ogni 8 minuti circa. La percentuale di sopravvivenza è intorno al 2% ed è strettamente legata alla tempestività dell’intervento di soccorso.
«Spiegheremo ai ragazzi che mettendo in atto semplici manovre di rianimazione cardio-polmonare, affiancate, se presente, dall’impiego di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) – utilizzabile anche da personale non sanitario opportunamente formato – potrebbe salvare la vita ad una persona colpita da arresto cardiaco», spiega Rita Salci, presidente dell’associazione
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