Non profit

Per prevenire l’usura la Basilicata punta forte sul microcredito. E coinvolge le associazioni del terzo settore

La nuova legge lucana

di Redazione

Vita dura per gli strozzini e i ricattatori lucani. La Basilicata rilancia sulla lotta all’usura e alle estorsioni e licenzia, a soli sette anni dalla prima legge regionale in materia, un testo che integra e migliora il precedente ampliando la platea dei beneficiari delle misure di sostegno e il ventaglio degli interventi in loro favore. Modifiche, questa la peculiarità dell’intervento, che raccolgono i suggerimenti delle associazioni impegnate sul fronte della prevenzione e del contrasto ai due fenomeni.
La legge, in particolare, estende il concorso regionale nelle spese legali sostenute per la costituzione di parte civile anche alle persone fisiche vittime dei reati di usura e di estorsione non ammesse al gratuito patrocinio (purché affidino il mandato di difesa ad avvocati che si impegnano ad applicare i minimi tariffari); introduce contributi una tantum alle vittime dell’usura e delle estorsioni e ai soggetti a rischio usura e prevede, infine, iniziative di microcredito finalizzate alla concessione di piccoli finanziamenti senza interessi in favore delle vittime. La Basilicata per adesso è uno dei territori in cui si registrano meno casi rispetto a Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. La crisi economica rischia tuttavia di spingere anche le famiglie, i commercianti e gli imprenditori lucani nelle mani degli strozzini.
La legge 7/2011 consente di sovvenzionare con le risorse dell’apposito Fondo di prevenzione e solidarietà per le vittime dell’usura e dell’estorsione (440mila euro per il 2011) più tipologie di interventi: finanziamenti integrativi e accessori rispetto a quelli previsti dalla normativa statale in materia; assistenza legale alle vittime dei reati di usura o di estorsione; consulenza professionale; misure di sostegno alle organizzazioni riconosciute e, appunto, contributi una tantum alle vittime e iniziative di microcredito. Nel testo varato dall’assemblea lucana sono indicate anche le somme massime che possono essere erogate dal commissario regionale per il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.
Il finanziamento per l’assistenza legale e per le spese legali sostenute dalle vittime non ammesse al gratuito patrocinio è di 7mila euro, per il contributo una tantum si può arrivare invece a 2mila euro. Più sostanzioso il contributo per l’acquisto di impianti elettronici di rilevamento di presenze estranee e di registrazione audiovisiva da parte di imprenditori e di soggetti che esercitano una libera arte, professione o attività economica e che, soprattutto, abbiano già denunciato alla autorità giudiziaria gli atti intimidatori ai loro danni. Il sostegno, nei limiti del 60% dei costi sopportati, sarà fino ad un massimo di 5mila euro. La legge lucana rimanda invece a un successivo regolamento da approvare entro tre mesi la disciplina delle attività di microcredito. Le organizzazioni del terzo settore hanno già iniziato il conto alla rovescia.

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