Non profit

Per il servizio civile c’è chi dà perfino il sangue

La Settimana della donazione in collaborazione con Avis

di Daniele Biella

È la seconda edizione dopo
il 2006, quando si registrò un’impennata di 5mila donazioni. «È uno strumento per sensibilizzare i giovani», spiega Tieghi. Oggi
solo il 15% degli under 35
è un donatore abituale
Può darsi che in una sola settimana non riescano a donare il sangue tutti gli oltre 30mila volontari oggi in servizio civile. Ma di sicuro dal 2 all’8 marzo 2009 ognuno di loro avrà più di un’opportunità per farlo. Ma anche di diffondere il passaparola ad amici, familiari, conoscenti. L’occasione, infatti, è d’oro: è infatti la «Settimana della donazione del sangue dei volontari del servizio civile nazionale», promossa dall’Unsc, l’Ufficio nazionale per il servizio civile, in collaborazione con il Civis, Coordinamento interassociativo dei volontari italiani del sangue (che dal 1985 raccoglie i quattro enti non profit che si occupano di donazione in Italia: Avis, Fridas, Fratres, Cri) e il Cns – Centro nazionale sangue. È un appuntamento che giunge alla seconda edizione, dopo quella del 2006. «Allora furono almeno 5mila le donazioni in più della media settimanale. Quest’anno puntiamo a fare ancora meglio», interviene Andrea Tieghi presidente nazionale dell’Avis dal 2002 e donatore trentennale.
Se l’obiettivo principale dell’evento rimane quello di far arrivare il maggior numero possibile di giovani ai centri di donazione, in tutta Italia durante la prima settimana di marzo si svolgeranno anche incontri e momenti informativi a tema. «La promozione di questa iniziativa nasce da un problema concreto: il deficit di donazioni rispetto alla richiesta di sangue, che aumenta ogni anno», prosegue Tieghi. «Cercare quindi nuovi donatori giovani significa fare un investimento sul futuro. E il partire dai volontari in servizio civile ci dà la possibilità di seminare in un terreno fertile, essendo tali ragazzi già predisposti all’attenzione verso l’altro». Se gli under 35 che hanno donato almeno una volta il sangue sono oggi il 20% del totale (dati raccolti da un sondaggio Swg dell’aprile 2008), la percentuale di giovani under 35 che dona con continuità scende al 15%. Pochi. In questo senso, a proporre alle istituzioni una seconda edizione della Settimana della donazione era stato alcuni mesi fa lo stesso Tieghi: «Al convegno nazionale Avis dello scorso novembre lanciai l’idea al sottosegretario con delega al Servizio civile, Claudio Giovanardi, che diede subito disponibilità».
In pochi mesi, gli enti aderenti all’iniziativa hanno fatto del loro meglio per rendere più capillare possibile la campagna promozionale. Con ottimi risultati: «A metà febbraio tutti gli enti avevano già ricevuto indicazioni sull’evento», spiega Aldo Ozino, coordinatore pro tempore del Civis e presidente Fidas, «ognuno è al corrente dei luoghi in cui si potrà donare: centri ospedalieri, unità di raccolta dei quattro enti del Coordinamento, autoemoteche».
Se Civis e Unsc hanno già collaborato fra loro per l’edizione del 2006, la novità di quest’anno è l’ulteriore apporto del Cns, l’interfaccia istituzionale che, dal giugno 2007, coordina la medicina trasfusionale in Italia. «Per l’occasione abbiamo sensibilizzato tutti gli operatori dei 361 centri trasfusionali italiani», sottolinea Giuliano Grazzini, direttore del Cns. «Si tratta di un’iniziativa che merita molta attenzione: è la prima volta che interveniamo direttamente».


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