Sostenibilità
Per il 75% dei milanesi la raccolta differenziata è un dovere civico
La raccolta differenziata si sta consolidando come un comportamento non solo virtuoso ma necessario. Sale al 32% (rispetto al 27% dello scorso anno) la quota di chi vede nel riciclo la possibilità di un risparmio per la collettività
di Redazione
È quanto emerge dalla ricerca sul senso civico e di solidarietà dei milanesi commissionata a IPSOS da Comieco e Amsa-Gruppo A2A e da un cartello di associazioni cittadine (Assoedilizia, Amici di Milano, Associazione SAO, Ciessevi, City Angels, Coordinamento Comitati Milanesi) in collaborazione con Legambiente, presentata al Comune di Milano in occasione della 15esima edizione del Premio alla virtù civica Panettone d’Oro, patrocinato dal Comune di Milano e riservato a cittadini ed associazioni meritevoli.
Differenziare non è solo un modo migliore per smaltire i rifiuti: rispetto al 2013, stabile al 30% chi pensa che con la raccolta differenziata i cittadini si abituino a pensare alla collettività. Non effettuare la raccolta differenziata viene considerato per contro un segno di scarso senso civico dal 16% del campione (per il 3% è il comportamento più grave in assoluto) e abbandonare i rifiuti in un luogo pubblico viene percepito come gesto grave dal 35% degli intervistati (il più grave per il 9%).
Da sottolineare anche la crescita – rispetto al 2013 – del livello di informazione dei cittadini sulle modalità di differenziazione dei rifiuti (62% vs 48%), dell’impegno dei cittadini a differenziare (65% vs 59%), così come della conoscenza di come venga impiegato il materiale avviato a riciclo (52% vs 46%).
Rispetto al senso civico, la ricerca ha chiesto ai milanesi quale sia il comportamento più inviso che resta il percepire bustarelle in cambio di favori (31%, in calo di due punti rispetto al 2013), seguito anche quest’anno dall’evasione fiscale (24% contro il 26% del 2012). Considerato molto grave anche prelevare soldi da un portafoglio ritrovato (11%) e l’assenteismo dal posto di lavoro senza giusta causa (10%). Viaggiare sui mezzi pubblici senza biglietto è condannato dal 4% dei cittadini (era il 5% nel 2013).
Per quanto riguarda la solidarietà, oggi i Milanesi si sentono più vicini ai più bisognosi rispetto al 2011 (è così per il 53% del campione, contro il 38% del 2011) ed è in calo la percezione di essere un popolo “chiuso” in sé stesso (dal 60% del 2011 al 45% attuale).
Per 8 milanesi su 10 solidarietà significa principalmente dedicare tempo ad attività di volontariato, mentre solo il 14% traduce la solidarietà in donazioni in denaro. E proprio sul fronte delle donazioni si possono ravvisare gli effetti della crisi: è aumentata infatti la percentuale di intervistati che hanno dichiarato di donare meno rispetto al passato (49% contro il 30% del 2011). Il 25% sostiene di non aver cambiato negli ultimi anni le proprie abitudini e di aiutare gli altri come prima della crisi, mentre è stabile chi dichiara di non aiutare più perché impossibilitato a farlo (17% contro il 16% del 2011).
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