Non profit

Per i rapporti con i soci c’è una disciplina uniforme

La legge 662/96 sulla presunzione di non commercialità: cosa si intende per disciplina uniforme del rapporto associativo

di Salvatore Pettinato

Mi riferisco alle condizioni per far operare la presunzione di non commercialità per enti associativi prevista dalla L. 662/1996. Cosa si intende nell?art. 5 co. 4-quinquies punto c, quando si parla di ?disciplina uniforme del rapporto associativo?? Nello statuto si possono prevedere diverse tipologie di soci? È corretto non attribuire il diritto di voto ai soci onorari? E. Marussi, Gradisca d?Isonzo (Go) Risponde Salvatore Pettinato La legge n. 460 all?art. 5, comma 1, lett. b) stabilisce che ?le disposizioni di cui ai commi 3, 4-bis, 4-ter e 4-quater (che prevedono la decommercializzazione di alcune cessioni di beni e di prestazioni di servizi effettuate da determinate tipologie di associazioni ndr) si applicano a condizione che le associazioni interessate si conformino? a specifiche clausule da riportare negli atti costitutivi o negli statuti. Il legislatore ha voluto pertanto introdurre una serie di clausule statutarie obbligatorie volte a garantire l?effettiva meritorietà degli enti benefici della disciplina di favore predisposta per le associazioni ?agevolate?. La lettera c) del comma in esame, in particolare, stabilisce che lo statuto deve recare una ?disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire l?effettività del rapporto medesimo (…) prevedendo per gli associati o partecipanti maggiori di età il diritto di voto per l?approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti e per la nomina degli organi direttivi dell?associazione?. La lettera e), invece, prevede, fra l?altro, l?obbligatorietà del ?principio del voto singolo?. Da tale contesto normativo emerge con chiarezza che le clausule in analisi sono dirette ad assicurare una forma di democraticità interna all?associazione e, di contro, l?effettività della partecipazione dell?associato alle iniziative dell?ente. Ne consegue che, nonostante sia perfettamente compatibile con il dettato normativo una suddistinzione delle tipologie di rapporti con i quali un soggetto può legarsi all?associazione (socio fondatore, onorario, ordinario ecc.), condizione imprescindibile al fine di ritenersi tutelato il principio di democraticità, come risulta peraltro da espressa previsione normativa, è il rispetto del principio del voto singolo, diritto che deve poter essere esercitato da ogni associato (anche se socio onorario). Un?ultima notazione: qualora un?associazione non fosse interessata a beneficiare delle decommercializzazioni riconosciute dal legislatore (a condizione però – come innanzi evidenziato – di adeguare lo statuto), la stessa, anche in assenza del predetto adeguamento potrebbe comunque continuare a svolgere la propria attività, anche conservando il beneficio della detassazione delle quote associative ?generiche?.


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