Famiglia

Per i nipotini di Dickenscreiamo partnership vere Anna Venturino, direttore generale, tira le somme di tre anni di attività: 19 le iniziative, 4,2 i milioni investiti di Maurizio Regosa

bilanci Fondazione Oliver Twist

di Redazione

Primo bilancio della Oliver Twist, che si occupa di minori. Nata tre anni fa, la fondazione di partecipazione sostenuta dalla Kairos tira le somme non tanto in senso economico (sono stati investiti 4,3 milioni di euro, a beneficio di circa 1.300 minori), ma sul metodo e il merito. Perché la fondazione, che è erogativa ed operativa, lavora a fianco degli enti. «Non abbiamo l’assillo di erogare», spiega Anna Venturino, direttore generale (nella foto), «ma procediamo solo dopo aver analizzato le proposte, dopo aver conosciuto le realtà con cui metterle in pratica, aver valutato l’efficacia delle partnership».
Un metodo fondato sulla condivisione che dà buoni risultati anche nel merito delle singole iniziative. Sono 19 quelle avviate nel triennio, alcune delle quali in corso (in Lombardia e nel napoletano). Come la creazione della Scuola Oliver Twist che è in costruzione a Como e sarà pronta per il 2009 (costo previsto: 7,8 milioni, 2 messi a disposizione dalla fondazione che si è impegnata anche a reperire altri sostenitori). Un’avventura per la quale sono nate sinergie con istituzioni come Regione Lombardia e con il gruppo Cometa, associazione che si occupa di affidi. «Un istituto che però», avverte Venturino, «non sarà una scuola “speciale” per allievi disagiati, ma un’esperienza di eccellenza dove 240 giovani, anche provenienti da Paesi extra europei, potranno vivere esperienze formative, annuali o triennali, utili per il loro futuro». Probabilmente la novità maggiore del progetto è che per la prima volta la scuola si costituisce dentro un’associazione di comunità familiari. Il che non esclude l’intervento di personale specializzato, ma dà il profilo anzitutto relazionale dell’istituto, che sarà aperto a ragazzi che vivono in Cometa e ad esterni.


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