Cultura

Per guarire dalla crisi, McDonald’s punta sull’Italia

Il gigante degli hamburger da anni perde posizioni sul mercato americano, anche a causa delle campagne contro il consumo di junk food. Annunciando un piano di rilancio, però, non punta a cibi più salutari ma a espandersi in paesi "amici". Tra cui il nostro

di Gabriella Meroni

Il titolo di Bloomberg dice tutto: la riscossa di McDonald's non ha a che fare con hamburger migliori, ma con un sistema organizzativo diverso. La catena di fast food, che conta 34mila locali nel mondo, ha annunciato ieri nel corso di una presentazione pubblica una strategia nuova per recuperare posizioni a livello mondiale, visto che il mercato degli Usa pare ormai saturo. Il piano di rilancio non prevede però un miglioramento dei menu, ma solo operazioni finanziarie e strategiche per guadagnare mercati oltrecoeano. I mercati in rapida crescita, secondo l'azienda, sono quelli di Cina, Polonia, Russia, Corea del Sud, Spagna, Svizzera, Olanda e Italia. «Cosa accomuna questi paesi, se non il fatto che hanno meno McDonald's delle nazioni vicine?», nota l'articolo. Altra gamba del rilancio sarà aumentare la quota di locali in franchising, portandola dall'attuale 80 per cento al 90 per cento entro il 2018. Il sistema di franchising di  McDonald's, nota ancora Bloomberg, rappresenta un'entrata sicura per la casa madre, visto che i gestori dei ristoranti devono corrispondere la quota stabilita dal contratto indipendentemente dal volume di affari che producono.  In pratica, è come pagare un affitto.
Sull'argomento più importante – la qualità del cibo – nel corso della presentazione sono arrivate solo poche parole. «I gusti del pubblico stanno cambiando, e noi dobbiamo seguirli» ha detto il ceo  Steve  Easterbrook, accennando al progetto di proporre hamburger di controfiletto e di «limitare il contenuto di antibiotici nel pollo». 


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