Politica
Per gli ITS 4.0 sbloccati 10 milioni di euro
Ci sono 10 milioni di euro nel decreto firmato oggi dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli per il rafforzamento degli Istituti tecnici superiori 4.0. Significa nuovi corsi per altri 2mila studenti
di Redazione
Ci sono 10 milioni di euro nel decreto firmato oggi dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli per il rafforzamento degli Istituti tecnici superiori (ITS) 4.0, quelli destinati a formare le professionalità del futuro, legate all’innovazione tecnologica e organizzativa.
Il finanziamento mette gli ITS 4.0 al centro di un vero e proprio piano di sviluppo, in coerenza con il Piano nazionale Impresa 4.0. Le risorse saranno distribuite agli ITS che a seguito del monitoraggio effettuato da Indire sono risultati meritevoli di fondi premiali. Saranno così avviati – anche grazie all’accordo raggiunto con le Regioni – nuovi percorsi per circa 2.000 studentesse e studenti in più.
«Il decreto scrive una pagina che guarda al futuro del nostro Paese. Grazie ai fondi per il potenziamento del segmento 4.0, gli ITS potranno davvero giocare un ruolo centrale nella formazione di competenze che guardano al futuro e di cui ci sarà sempre più bisogno nel mercato globale. Stiamo offrendo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi strumenti e percorsi che consentiranno loro di non subire i cambiamenti, ma di poterli governare. Di esserne protagonisti», ha detto la ministra Fedeli. Il sottosegretario Gabriele Toccafondi, ricordando i risultati raggiunti dagli ITS, ha detto che «è doveroso non tornare indietro, non togliere le risorse destinate, casomai aumentarle ancora e chiedere al sistema aziendale e produttivo quali saranno le figure richieste».
Foto ITS Umbria
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.