Welfare

Per gli anziani d’Italia ancora ricoveri inutili

Cinquecentomila persone, di cui molte in età avanzata finiscono ogni anno in ospedale senza un motivo serio. E lo Stato continua a ignorare l’assistenza domiciliare

di Francesco Di Nepi

Nasce un altro tipo di povertà. Si chiama ?povertà da Welfare? e, tra le vittime prescelte, ci sono gli anziani. Colpiti dalla disorganizzazione dello stato sociale e immersi in un tipo di indigenza che, spesso, non è solo di tipo economico, ma è caratterizzata da stati di scarsa assistenza, solitudine ed emarginazione. Il tutto all?antivigilia del cosiddetto ?anno dell?anziano?, indetto dall?Onu per il 1999. Queste le legittime preoccupazioni esposte dai membri del Comitato italiano per i diritti dell?anziano (Comidan), nel convegno che si è tenuto il 1° ottobre, a Roma, alla presenza del Presidente della Regione Lazio, Piero Badaloni. Nella convinzione che l?Italia sia un Paese abitato da tanti ?vecchi giovani?, carichi di frustrate speranze, gli esponenti del Comidan lottano per promuovere una nuova cultura sugli anziani. Basata sulla cooperazione tra gli organismi impegnati al servizio degli anziani e sulla sollecitazione di nuove politiche sociali. Con un?attenzione mirata alla figura, ormai dimenticata, del geriatra. Cioè uno specialista in grado di prevenire le malattie della senescenza e di migliorare la qualità della vita degli anziani. «Dati del ministero della Sanità sullo stato di salute degli italiani dicono che, in un anno, 500 mila individui, tra cui molte persone in età avanzata, si ricoverano per semplici problemi come bronchiti e tonsilliti. Malesseri lievi che potrebbero essere facilmente curati dal proprio medico», spiega Livio Labor, presidente del Comidan. «Sviluppando la geriatria su tutto il territorio italiano», conclude Labor, «gli anziani sarebbero curati a casa, con grande sollievo del caos ospedaliero». Il sistema sanitario nazionale ha investito nell?anno passato 98 mila miliardi; quest?anno saranno impiegati invece 106 mila miliardi, di cui 600 utilizzati al di fuori delle strutture ospedaliere. Saranno impiegati per le infrastrutture e l?assistenza domiciliare, che finora è latitante. Nei primi anni del Duemila, ricordiamo,un quarto della popolazione italiana sarà costituita da anziani ultrasessantacinquenni.


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