Cultura

Per chi preghi pallone d’oro?

Rivelazioni/ La vera storia della Chiesa in cui crede Kak

di Paolo Manzo

Al polso un braccialetto di metallo con la scritta «Jesus» e un nastrino di stoffa con le lettere «OQJF» che stanno per «O que Jesus faria?», cioè «Cosa farebbe Gesù al mio posto?», mentre sulla linguetta delle scarpe – bisogna guardare con attenzione ma alla fine si riesce a leggere – la frase magica: «Deus è fiel», «Dio è fedele». Perfino la segreteria telefonica del cellulare è in tema: «Al momento non posso rispondere. Grazie. Dio ti benedica. Ciao».
Sì è lui, Kakà. Il Pallone d?oro del 2007. O l?atleta di Cristo. Dipende dalla prospettiva che si sceglie.

Kakà, al secolo Ricardo Izecson Santos Leite, non è, infatti, con i suoi 25 anni solo la giovane stella del Milan, ma è anche una delle figure di rilievo della Igreja Renascer, una delle Chiese evangeliche più diffuse del Brasile dove il problema del proliferare delle sette ha assunto le forme di una vera e propria emergenza. E se da grande il calciatore più famoso del mondo annuncia di voler diventare pastore evangelico, già da adesso comincia a prepararsi a quella che sarà la sua nuova vocazione.

Un decimo del suo salario donato regolarmente alla Chiesa, una fedeltà alla causa che fa impressione in un ragazzo così giovane che si professa evangelico fin dall?infanzia. Prima ancora di trasferirsi al Milan, quando viveva a San Paolo, tutti i martedì e giovedì non perdeva un appuntamento con Renascer, di cui continua a seguire strettamente le regole. Perfino sua moglie Caroline per sposarlo nel 2005 ha dovuto convertirsi al culto del marito.
Quanto a Renascer per lei parlano i fatti. A gennaio di quest?anno i suoi due fondatori, i ?vescovi? Estevão Hernandes e la moglie Sônia, sono stati arrestati a Miami per contrabbando illegale di denaro. Adesso sono sotto stretta sorveglianza in Florida, con tanto di braccialetti magnetici ai polsi, in modo da essere controllati negli spostamenti dalla Polizia Usa 24 ore su 24.

Nel frattempo, a San Paolo, alcuni magistrati brasiliani stanno indagando sull?amministrazione del denaro da parte di Renascer e dei suoi vertici e quello del lavaggio di denaro è oramai più di un sospetto.

E dopo i fatti, gli slogan. Che in un Paese dilaniato dal contrasto tra ricchi e poveri riescono a sortire il loro effetto.
«Tuo figlio si è messo nei guai? Tuo marito ti ha lasciata? Soffri per una malattia? Unisciti a noi e trova la salvezza». Cesar Romero Jacob, dell?Istituto brasiliano di geografia e statistica, spiega: «Mentre la fede cattolica mette l?accento sui bisogni del prossimo, il pentecostalismo dà enfasi ai bisogni del singolo credente e della sua famiglia». Oggi gli evangelici sono circa il 15% dei brasiliani, e poco o nulla si interrogano sull?uso e la gestione dei soldi da parte dei loro leader religiosi. E anzi li difendono a spada tratta. Come ha fatto Kakà, che in un?intervista alla Folha de Sao Paulo, il più importante quotidiano brasiliano, non ci ha pensato due volte a difendere i suoi capi spirituali fermati a Miami per ragioni, invece, del tutto materiali visto che avrebbero riciclato migliaia di dollari introdotti illegalmente negli Stati Uniti.

Di fronte, insomma, a questa nuova ?teologia della ricchezza? in cui Dio benedirebbe le fortune materiali e spirituali di chi crede in lui, Kakà si muove senza disagio, con quella faccia pulita da bravo ragazzo che gli ha valso, il più giovane in assoluto, il titolo di Ambasciatore contro la fame del Pam, il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. Oltre a rimanere il testimonial numero uno di Renascer, che solo in Brasile può vantare oltre due milioni di fedeli e circa 1.200 luoghi di culto.

Fede e fedeltà, dunque, vanno di pari passo per chi come Kakà ha deciso di abbracciare il mondo evangelico. Del resto la sua conversione viene ancora adesso raccontata in modo agiografico. Caduto in piscina alla tenera età di 12 anni con una brutta lesione ad una vertebra, a salvarlo sarebbero state le preghiere di sua madre che disse che era in corso una battaglia spirituale. Alla fine vinse il Bene. Da lì la strada verso Renascer sarebbe stata breve. Kakà l?ha percorsa a colpi di pallone.

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