Famiglia

Per aiutare i senza tetto di New York. L’avvocato a 8 ruote

John C. Dearie era uno dei legali meglio pagati della Grande Mela. Ma a 60 anni si è messo a disposizione di chi non può permettersi assistenza legale (di Carlo Piano)

di Redazione

Lo studio legale dell?avvocato John C. Dearie nasconde sotto il cofano un poderoso motore V-8 da 300 e passa cavalli. La sala conferenze, con al centro un tavolo di mogano, può comodamente ospitare dieci persone. La segretaria, signorina Angela Rios, accoglie i clienti sorridendo dietro una scrivania sormontata da un computer con lo schermo ultrapiatto. I patrocinati possono attendere seduti su sedili retrattili, tipo strapuntini dei treni locali. Lo studio legale di John C. Dearie consuma 12 litri di gasolio per 100 chilometri e accelera da zero a cento in meno di venti secondi. Assomiglia più a un bus che all?austero ufficio di un avvocato. Non fosse per la libreria zeppa di codici, archivi e raccoglitori, avrebbe proprio l?aspetto di un vecchio autobus rimesso a nuovo. E in effetti, prima che mister Dearie lo comprasse da uno sfasciacarrozze, aveva fatto servizio come scuolabus tra Manhattan e il New Jersey. Poi, 18 mesi fa, è arrivato lui con la sua folgorante idea. Era stanco di lavorare per un esclusivo studio legale di Madison Avenue, una delle vie chic di Midtown. Denaro, successo e ambizione, alla lunga possono anche stufare. Forse addirittura dare il voltastomaco, come è successo a John C. Dearie, che ha deciso di lasciare i quartieri alti di New York e le redditizie parcelle cui era abituato. «Passeggiando per Central Park la domenica», racconta John, «incontravo poveracci cui la società nega ogni diritto. Anche se sono nel giusto, gli altri se ne approfittano perché sanno che mai si rivolgeranno a un tribunale per far valere le proprie ragioni». Per prima cosa ha venduto la Jaguar, assolutamente necessaria per ogni avvocato di grido che si rispetti. Poi ha cominciato ad aprire punti di consulenza (in pratica un tavolino pieghevole con due seggiole da giardino) nel bel mezzo dello zoo del Bronx e sul traghetto che collega Manhattan a Staten Island. Quindi, nell?estate del 1999, ha acquistato un bus, spendendo 100mila dollari per trasformarlo in un ufficio presentabile, e si è messo a girare per le periferie più povere, in cerca di clienti bisognosi di promuovere azioni giudiziarie: «Il mio è un servizio porta a porta per il prossimo», spiega colui che i giornali americani hanno soprannominato ?l?avvocato a quattro ruote?. «Ci sono persone malate o anziane che sono impossibilitate a muoversi, altre non hanno una casa e vivono in metropolitana. Altri ancora non possono assentarsi dal lavoro, c?è chi ha una famiglia numerosa e non può permettersi di lasciare soli i figli. E poi io costo poco, e se qualcuno non ha soldi, me ne occupo ugualmente. La mattina vado nel Queens, il pomeriggio nel Bronx, l?indomani a Brooklyn e così via per tutta della settimana. Trattiamo qualsiasi caso: malasanità, sfratti, sinistri, licenziamenti, molestie sessuali». E aggiunge con una punta di ironia: «La gente necessita degli avvocati ma spesso non li ama. Quando una anziana signora scivola sul marciapiede e casca, ha bisogno di un legale per rivalersi sul Comune, ma rivolgersi a uno studio di Manhattan le fa paura, non fosse altro per la parcella. Se invece è la legge a parcheggiare a pochi isolati da casa sua, le esitazioni scompaiono». Prendiamo il caso di Chris Petrie, un homeless che dormendo sotto un lampione è rimasto ferito da un pezzo di vetro staccatosi dalla lampadina. Ebbene, grazie al patrocinio gratuito dell?avvocato errante è riuscito a ottenere un risarcimento di 10mila dollari dall?azienda elettrica. Continua a stare in strada, però si è comprato un sacco a pelo imbottito di piuma d?oca e un cappotto nuovo. Lo studio mobile di mister Dearie conta su otto legali che collaborano e due fidatissimi dipendenti: la signorina Rios, che filtra le telefonate, e l?autista Robert Washington, che prima di entrare nello staff ha guidato autobus in giro per New York per 27 anni. Tocca a lui studiare gli itinerari e parcheggiare l?ufficio senza intralciare il traffico: «In questi mesi ho preso solo una multa per divieto di sosta», dice con orgoglio. Non tutti i clienti che bussano alla portiera sono clochard, c?è anche chi, come Keith B. Carrington, professore di criminologia alla St. John?s University, è salito per comodità: «Ho solo pochi minuti liberi e devo tornare a fare lezione», spiega all?uscita dal consulto legale. «Mi torna comodo servirmi dell?avvocato Dearie, che è un ottimo professionista. Stiamo preparando una causa perché sono stato tamponato in auto e da allora soffro di ernia del disco». Qualche cliente quindi paga… «Se no come farei? Sa quanto costa un pieno di gasolio per un torpedone da 300 cavalli?», ammette, quasi scusandosi, l?avvocato degli homeless.


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