Welfare

Pensioni, le critiche dell’Anmic

L'associazione mutilati e invalidi osteggia l'aumento delle pensioni minime solo per gli invalidi gravi ultra60enni

di Gabriella Meroni

Dura presa di posizione dell?Anmic (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili) – la maggiore organizzazione italiana nel settore dell?invalidità – nei confronti della decisione del Governo di aumentare a 1 milione le pensioni minime solo per gli invalidi gravi di età superiore ai 60 anni. ?Le modalità di aumento decise dal Governo ? dichiara il Presidente nazionale Anmic Giovanni Pagano ? producono di fatto una discriminazione all?interno della stessa categoria degli invalidi civili perché avvantaggiando la minoranza dei soggetti penalizzeranno altri disabili, affetti magari dalla stessa patologia?. L?Anmic chiede pertanto al Governo e al Parlamento un ripensamento di tale decisione e una revisione immediata del testo della Finanziaria in corso di approvazione nella parte che riguarda i criteri di ripartizione degli aumenti delle pensioni minime, perché considerati iniqui. Gli invalidi civili chiedono infatti di soddisfare la più ampia fascia di soggetti disabili gravi. Riguardo poi al tetto di spesa complessivo previsto dall?Esecutivo, l?Associazione ricorda che l?aumento delle pensioni potrebbe essere ridotto al di sotto dell?ipotetico milione pur di non appesantire ulteriormente la spesa pubblica, ma riguardare tutti gli invalidi gravi. ?Non è giusto innescare una guerra tra poveri ? ribadisce Pagano ? il disagio sociale ed economico è uguale per tutti. Chiediamo pertanto di non creare ?figli e figliastri? fra i cittadini disabili. L?Associazione annuncia pertanto l?invio di fax e telegrammi di protesta rivolti al Presidente del Consiglio e del Senato.


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