Welfare

Pensionati in aiuto dei detenuti

di Redazione

I carcerati non vanno considerati solo dei soggetti reclusi per scontare una pena, ma soprattuto degli uomini bisognosi di avere contatti con chi vive fuori dal carcere. È proprio questo lo spirito che da sempre anima gli operatori del Gavac (Gruppo assistenti volontari e animatori in carcere), un?associazione nata nel 1984 dall?iniziativa dell?allora cappellano delle carceri di Viterbo, monsignor Pietro Frare. Attualmente l?associazione conta circa una quarantina di iscritti, in buona parte pensionati, che a turno vanno a fare visita ai detenuti. Ma le attività dell?associazione non finiscono qui: vengono infatti realizzati dei corsi di scuola superiore, di disegno, professionali (come la lavorazione del cuoio) e anche attività per il tempo libero (per esempio corsi di scacchi). I corsi sono tenuti dagli associati a seconda delle loro competenze. Tra le attività rientra anche l?accompagnamento dei detenuti nelle loro città di origine. In aiuto ai detenuti viene gestita anche una casa di accoglienza che dà ospitalità ai parenti e a quanti tra i detenuti trascorrono dei periodi fuori dal carcere. Ma quali sono i valori che ispirano l?opera dei volontari del Gruppo assistenti? «Non abbiamo alcun colore politico come avviene per altre associazioni che fanno attività simili alla nostra, sto pensando a ?Ora d?aria?», afferma il presidente del Gavac, Salvatore Zafarana «Il nostro unico punto di riferimento è la fede cristiana». La scheda Nome: GRUPPO ASSISTENTI VOLONTARI CARCERE Indirizzo: Via Santa Rita, & 01100-Viterbo Telefono: 0761/223288 Responsabile: Salvatore Zafarana Scopo: Favorire l’integrazione sociale dei detenuti attraverso corsi professionali e visite Anno di nascita: 1984


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