Mondo
Pena di morte: non basta grazia chiesta da madre vittima
In Texas giustiziato Johnny Joe Martinez, ispanico di 29 anni
di Redazione
Non è bastata la grazia chiesta per lui dalla madre della sua stessa vittima per salvare la vita di Johnny Joe Martinez, ispanico di 29 anni: è stato giustiziato la notte scorsa nel penitenziario texano di Huntsville mediante iniezione letale. Era stato condannato alla pena capitale per aver assassinato durante una rapina nel ’93 il ventenne Clay Peterson, inserviente nel negozio che stava svaligiando; dopo avergli sottratto poco piu’ di 25 dollari, gli aveva inferto una decina di fendenti con un coltello a serramanico. Al processo l’omicida riconobbe la propria colpevolezza, e il mese scorso ricevette nel braccio della morte la visita di Lana Norris, di cui Peterson era figlio. Durante il colloquio, la donna si convinse che Martinez era sinceramente pentito del delitto, e che ormai non costituiva piu’ un pericolo per la societa’. Perciò’, su richiesta del giovane, scrisse alla Commissione del Texas competente per i provvedimenti di clemenza e di liberta’ condizionata, invocando la commutazione della pena in ergastolo. “Per favore”, recitava la lettera della signora, “non causate a un’altra madre la paerdita delk figlio solop per uccidere senza alcuna nmecessita’. Non nutro alcun dubbiuo suil fatto che giustiziare il signor Marttinez cxostituirebbe nei coinfronti della Dsocieta’ un duplice crimine”. Invano. La Commissione lunedì si era pronunciata, respingendo il sollecito seppure per appena un voto: nove contrari, otto favorevoli.
Mentre lo legavano alla brandina sulla quale avrebbe poco dopo ricevuto in vena il veleno, il condannato ha rilasciato la sua ultima dichiarazione. Prima di tutto ha chiesto scusa per aver ucciso Peterson; quindi si e’ implicitamente rivolto alla famiglia di quest’ultimo, nessuno dei cui componenti aveva peraltro voluto assistere all’esecuzione. “Voglio ringraziarvi”, ha mormorato Martinez, “per tutto cio’ che avete cercato di fare. Per me ha soignioficato davvero molto”. Si e’ anche lamentato della lacunosa assistenza legale a suo dire ricevuta durante il processo. “Mi rendo conto che sono sul punto di morire”, ha affermato con voce calma, “ma non per i miei errori… I miei avvocati… sono loro quelli che stanno per fari fuori. Dite a mia madre che le voglio bene… Non l’ho chiamata io perche’ proprio non ce la facevo”. Nessuna cena finale, non l’ha chiesta. Martinez e’ la tredicesima persona messa a morte quist’anno in Texas; la numero 269 da quando, nell’82, la pena capitale fu reintrodotta nell’ordinamento giuridico dello Stato Usa
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.