Formazione

Pena di morte: nel 2001 raddoppiate le esecuzioni capitali nel mondo

Presentato oggi a Ginevra il rapporto Amnesty International

di Paul Ricard

Il numero di esecuzioni capitali nel mondo è raddoppiato l’anno scorso: nel 2001 – ha affermato oggi a Ginevra Amnesty International – almeno 3.048 persone sono state giustiziate contro le 1.457 del 2000. Il forte aumento è dovuto alla Cina dove tra l’aprile e il luglio 2001 ben 1.781 persone hanno subito la pena di morte, più del numero totale di persone giustiziate nel resto del mondo nei tre anni precedenti, ha osservato Amnesty. Molte delle persone condannate a morte in Cina hanno inoltre patito torture ed umiliazioni pubbliche prima di morire, ha aggiunto l’organizzazione per la difesa dei diritti umani. Il 90% delle esecuzioni registate nel 2001 lo sono state in quattro paesi: oltre alla Cina, l’Iran (139 esecuzioni conosciute, ma il numero reale dovrebbe essere nettamente superiore), l’Arabia Saudita (79 esecuzioni) e gli Stati Uniti (66 esecuzioni nel 2001 contro le 85 del 2000). In tre casi (uno in Iran, uno negli Usa ed uno in Pakistan) la persone giustiziata aveva meno di 18 anni al momento del crimine, ha precisato Amnesty. Sempre l’anno scorso, più di 5.265 persone sono state condannate a morte in 68 paesi, spesso al termine di processi ingiusti. Le statistiche sulla pena di morte – osserva Amnesty – sono tuttavia parziali,”molti paesi tengono segreti i dati reali”. La Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani, riunita in sessione annuale a Ginevra dovrebbe approvare anche quest’anno una risoluzione contro la pena di morte che chiede il rispetto di una moratoria mondiale delle esecuzioni. Amnesty se ne rallegra: ”le Nazioni Unite devono assumere misure concrete per proteggere le persone condannate a morte”, ha conclus l’organizzazione. In tutto il mondo 111 paesi avevano abolito la pena di morte alla fine del 2001, tre in più rispetto all’anno precedente.

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