Politica
Pena di morte: moratoria, battaglia fino all’ultimo voto all’Onu
La risoluzione per la moratoria per la pena di morte si gioca tutto oggi nella terza commissione dell'Assemblea generale
di Redazione
La battaglia sulla risoluzione per la moratoria della pena di morte, che riprende oggi nella terza commissione delle Nazioni Unite, “si giochera’ all’ultimo voto”. In un briefing con i giornalisti, il portavoce della Farnesina Pasquale Ferrara ripercorre quanto successo ieri al Palazzo di Vetro e dice di “sperare che entro la giornata la risoluzione possa essere votata nella sua versione completa”.
La terza commissione “e’ molto vivace, ci sono colpi di scena, iniziative politiche e tutto questo e’ positivo, perche’ significa che sulla moratoria si sta sviluppando un dibattito vero, autentico”, osserva Ferrara, spiegando che ieri la commissione ha votato su un emendamento, originariamente presentato dall’Egitto, “che tendeva a richiamare all’interno della risoluzione l’articolo 2, comma 7, della Carta dell’Onu, in cui si fa riferimento alla cosidetta ‘domestic jurisdiction'”.
In base a questo articolo, nessuna disposizione della Carta puo’ interferire nelle prerogative sovrane degli stati membri. Il fatto che questo emendamento “sia stato messo ai voti e bocciato e’ un elemento per noi molto positivo, perche’ evidentemente il richiamo alla giurisdizione domestica, alla sovranita’ interna, benche’ contenuta nella Carta, avrebbe potuto avere una portata limitativa rispetto al tenore generale della risoluzione”, commenta il portavoce della Farnesina. E dunque, la bocciatura di quel testo “e’ un ulteriore segnale positivo” nella battaglia che l’Italia sta conducendo in prima linea all’Onu, sottolinea ancora Ferrara, “unitamente al fatto che e’ aumentato il numero dei Paesi che cosponsorizzano la risoluzione, siamo ormai a 87”.
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