Welfare

Pena di morte, la Tunisia svolta

Presentato il Rapporto 2011 di Nessuno tocchi Caino. L'abolizionismo fa breccia nel mondo arabo

di Redazione

Sono state almeno 5.837 le esecuzioni capitali eseguite nel 2010, aumentate rispetto alle 5.741 del 2009 e delle almeno 5.735 del 2008. Un aumento, spiega il Rapporto 2011 di Nessuno tocchi Caino curato da Elisabetta Zamparutti e presentato oggi a Roma, dovuto all’impressionante escalation delle esecuzioni in Iran che sono passate da 402 del 2009 ad almeno 546 del 2010. Malgrado l’incremento
del numero delle esecuzioni, Nessuno tocchi Caino ha registrato comunque una evoluzione positiva verso l’abolizione della pena di morte, tanto che ad oggi i paesi sono scesi a 42 i paesi mantenitori della pena capitale (erano 45 del 2009). Nel 2010 sono stati 22 i paesi che hanno fatto ricorso alle esecuzioni capitali.

L’Asia continua ad essere il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo, considerando che solo in Cina le esecuzioni sono state circa 5.000, anche se continuano a diminuire e siano state avviate riforme in proposito. Al secondo posto della lista nera l’Iran con 546 esecuzioni, un aumento spaventoso rispetto gli anni precedenti: nel 2009 erano state calcolate 402 esecuzioni.  

 

La speranza nel mondo arabo

Le novità più interessanti arrivano dal mondo arabo, cui il Rapporto 2011 dedica molta attenzione. La fine del mito dell’invincibilità di dittatori al potere da decenni, evidenzia l’organizzazione, può sfociare in riforme in senso umanitario e democratico come già dimostrano fatti che segnano una soluzione di continuità rispetto a sistemi e pratiche del passato sulla pena di morte. Non a caso oggi, a presentare il Rapporto, c’era anche Taïeb Baccouche, Ministro  dell’Educazione e Portavoce del Governo tunisino di transizione.

In Marocco, la nuova Costituzione approvata con il referendum popolare del 1° luglio scorso, per la prima volta, sancisce il diritto alla vita come diritto fondamentale. In Tunisia il governo ad interim di unità nazionale ha ratificato lo Statuto di Roma sulla istituzione della Corte Penale Internazionale (24 giugno 2011) e annunciato la ratifica anche dei due protocolli addizionali al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, tra cui quello relativo all’abolizione della pena di morte. Ma il banco di prova forse decisivo di un vero cambio di regime nei Paesi arabi è costituito dall’Egitto, il Paese che all’Onu è stato sempre in prima linea nel contrasto alla Risoluzione pro moratoria. Se il governo egiziano ad interim saprà garantire ai massimi responsabili del vecchio regime, a partire dallo stesso ex Presidente Hosni Mubarak, i diritti fondamentali della persona, ivi incluso un processo equo e trasparente che escluda la condanna a morte, ciò sarà la prova più evidente di una soluzione di continuità rispetto al passato.

 

Il progetto

Proprio sulla scia dei cambiamenti in atto nel mondo arabo, Nessuno tocchi Caino lancia un progetto che vedrà impegnata l’organizzazione nei prossimi due anni, in 17 Paesi del Nord Africa, del Medio Oriente, dell’Est e del Sud-Est asiatico dove negli anni più recenti si sono registrati eventi politici, riforme legislative o altri fatti positivi che possono condurre all’abolizione o quantomeno alla limitazione nell’uso della pena di morte, al rafforzamento di moratorie di fatto e a commutazioni collettive di pene capitali.

Da un lato Nessuno tocchi Caino punta alla sensibilizzazione della popolazione. Lo farà attraverso due seminari di formazione, organizzati in collaborazione con Oliviero Toscani ed il Segretariato Sociale della Rai, che si rivolgeranno  agli operatori locali e regionali dell’informazione e della comunicazione, per dare loro strumenti e conoscenze di base, esempi e tecniche di comunicazione sociale perchè siano poi loro a realizzare, a partire dai diversi e particolari contesti, campagne di informazione sulla realtà della pena di morte e campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle ragioni dell’abolizione. Un seminario, rivolto ai Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, si terrà a Tunisi e sarà realizzato in partnership con l’Istituto Arabo per i Diritti Umani; l’altro, a Tokyo, sarà realizzato in partnership con l’Anti Death Penalty Asia Network e riguarderà i Paesi dell’Asia Orientale e del Sud-Est asiatico.

Contemporaneamente, Nessuno tocchi Caino organizzerà missioni nei 17 Paesi target del progetto per spingerli a dare attuazione alla richiesta delle Nazioni Unite di moratoria delle esecuzioni nella prospettiva dell’abolizione definitiva e per acquisire nuovi consensi in vista delle prossime sessioni (2012 e 2014) dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dove è già in agenda la prosecuzione del dibattito sulla Risoluzione contro la pena di morte.   

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