Cultura

Pena di morte, la Cina è ancora maglia nera

Presentato il rapporto di Nessuno tocchi Caino

di Redazione

Sono state almeno 5.628 le esecuzioni capitali compiute nel 2006, in 27 paesi. Una cifra in aumento considerato che nel 2005 le esecuzioni capitali sono state 5.494 e nel 2004 erano 5.530.

Il triste primato e’ detenuto sempre dalla Cina con almeno 5 mila esecuzioni, al secondo posto si trova l’Iran con 215 esecuzioni, seguito dal Pakistan con 82, dall’Iraq (almeno 65), dal Sudan (almeno 65) e al sesto posto si trovano gli Stati Uniti con 53 esecuzioni.

Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto 2007 sulla Pena di morte nel mondo redatto da Nessuno tocchi Caino, l’associazione che da 14 anni opera per abolire la pena capitale attraverso una moratoria, che sara’ presentato nel pomeriggio a Roma. Con l’introduzione del presidente del Consiglio Romano Prodi e Curato da Elisabetta Zamparutti, tesoriere della stessa associazione, il rapporto afferma che paesi o territori che hanno deciso di abolire la pena di morte per legge o per pratica sono oggi 146. Di questi, paesi totalmente abolizionisti sono 93, gli abolizionisti per crimini ordinari sono 9 e un paese, la Russia, in quanto membro del Consiglio d’Europa e’ impegnato ad abolirla e nel frattempo sta attuando una moratoria delle esecuzioni. I paesi che hanno introdotto una moratoria sono 4 ed i paesi abolizionisti di fatto cioe’ che non eseguono condanne a morte da oltre 10 anni sono 39. Mentre i paesi mantenitori della pena capitale sono 51, a fronte dei 54 nel 2005 e dei 60 nel 2004. Nel rapporto viene evidenziato come dei 51 paesi mantenitori, 40 sono dittatoriali, autoritari e illiberali ed e’ proprio in questi stati che e’ stato compiuto il piu’ alto numero di esecuzioni, 5.564, pari al 98,8% del totale mondiale. E molti di questi paesi non forniscono statistiche e dati ufficiali sulla pratica della pena capitale, per cui il numero delle esecuzioni potrebbe essere molto piu’ alto.

Scrive Prodi nella prefazione al volume: “E’ giunto ora il tempo di affrontare il passaggio decisivo per portare a compimento la nostra iniziativa, la moratoria delle esecuzioni capitali. L’impegno mio e del Governo affinche’ questa moratoria venga attuata e’ forte, sulla base anche della decisa mobilitazione del Parlamento italiano”. Definendo ‘un grande successo dell’Italia, delle associazioni, di chi non ha mai cessato di battersi, del Parlamento e del Governo”, il presidente del Consiglio evidenzia come “l’Italia e l’Europa non sono sole. Molti paesi nelle diverse aree del mondo hanno nel frattempo deciso di sostenere la nostra iniziativa. Ritengo particolarmente straordinario l’impegno dell’Africa, di paesi che nella loro storia recente hanno conosciuto le piu’ gravi violazioni del diritti umanitario internazionale, e si sono uniti alla nostra campagna globale”.

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