Cultura

Pena di morte, D’Elia: “Frattini ci sta deludendo”

Il segretario di Nessuno tocchi Caino si dichiara insoddisfatto dal ministro degli Esteri e ribadisce: "Una moratoria a livello Onu è possibile, ho i numeri"

di Redazione

Sulle conclusioni del Consiglio Affari Generali UE, relative al punto della moratoria ONU delle esecuzioni capitali, così come riportate nella conferenza stampa dal Presidente di turno Franco Frattini, Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, si è dichiarato insoddisfatto. In particolare, sulla questione dei numeri in Assemblea Generale e del rischio, secondo Frattini, di un ?probabile esito negativo?, Sergio D’Elia ha ribadito quelle che sono le previsioni di voto sulla moratoria. ?Vorrei che si arrivasse davvero a una, è il caso di dire, resa dei conti,? ha detto D?Elia. ?Da mesi ormai, tutti gli addetti ai lavori sulla pena di morte dei Quindici hanno sul loro tavolo i nostri documenti e le liste dei paesi e come voteranno in Assemblea Generale, ma finora nessuno si è alzato per dire: contesto questa previsione, questo dato è sbagliato.? D’Elia ha ribadito che la risoluzione sulla moratoria della pena di morte potrebbe passare al Palazzo di Vetro con 95-100 voti favorevoli, 61-65 contrari e 22-31 astensioni. Un emendamento sulla ?sovranità nazionale?, che sarà certamente avanzato da Egitto e Singapore e altri paesi mantenitori, potrà contare su 63 co-sponsor e sarà respinto con 95 voti contrari, 79 voti a favore e 13 astensioni e 4 paesi indecisi tra voto contrario e astensione. Sul rischio che un eventuale voto negativo oggi sulla moratoria pregiudichi la abolizione futura, D?Elia commenta: ?Intanto faccio notare che dopo la ?sconfitta? (per solo otto voti) del ?94, ci sono state nel mondo 33 abolizioni di diritto o di fatto della pena di morte. Ma poi, a fronte di tanti dubbi sui rischi futuri, è possibile che nessuno consideri la certezza di oggi? Che è quella di oltre 4.000 esecuzioni ogni anno nel mondo. Ai cultori del dubbio dico: andate a dirlo ai giustiziandi in Cina, a Cuba, in Iran, i quali dopo la condanna ? a differenza di quelli in America ? non aspettano certo anni ma solo poche settimane per l?esecuzione, che la moratoria oggi è rischiosa ed è meglio che aspettino l?abolizione futura, totale e mondiale della pena di morte?.


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