Famiglia
Pena di morte, boom di abolizioni
Il 90% dei Paesi è abolizionista de facto. Il prossimo paese a cancellarla sarà il Mali. ma è un trend che coinvolge tutto il continente
Il prossimo Paese a cancellarla sarà il Mali. Ma è l’Africa nella sua totalità ad essere il continente che va più veloce verso l’abolizione della pena capitale. Lo fa notare la comunità di Sant’Egidio e lo confermano i dati di Amnesty International. «L’Africa ha saputo con coraggio ritagliarsi negli anni recenti uno spazio importante nell’alveo dei Paesi che con convinzione hanno sostenuto la necessità di non utilizzare la pena capitale. Anzi in molti casi il continente africano si è segnalato come il continente che ha voltato pagina più velocemente, riducendo in maniera sensibile il numero complessivo delle esecuzioni e procedendo in diversi casi con l’abolizione prima de facto e successivamente de jure della pena di morte, di Paese in Paese». A sottolinearlo è la Comunità di Sant’Egidio che lunedì 29 settembre promuove a Roma un congresso internazionale con Ministri della Giustizia, Partlamentari, Responsabili delle Corti Supreme di Giustizia da 16 Paesi del mondo. Il tema è ”Dalla moratoria all’abolizione della pena capitale”.
In Africa, solo sei Stati hanno portato a termine esecuzioni nel 2006 rivela l’ultimo rapporto di Amnesty International. Il Gabon è stato l’ultimo Paese in ordine di tempo ad abolire la pena capitale (ottobre 2007). Burundi e Mali si stanno muovendo verso l’abolizione. E nel luglio dello scorso anno ebbe grande risonanza l’abolizione da parte del Ruanda, a 13 anni dal genocidio.
Nel 2007 il ministro dell’Interno del Ghana, Albert Kan Dapaah, ha annunciato la commutazione in ergastolo di 36 condanne a morte. Ad aprile, l’Alta corte del Malawi ha dichiarato incostituzionale l’assenza di discrezionalità nellinfliggere la pena capitale. In Nigeria, a maggio, le autorità hanno annunciato che avrebbero garantito l’amnistia per tutti i detenuti ultrasessantenni che avessero gia’ trascorso almeno 10 anni in attesa dell’esecuzione.
«Il prossimo Paese africano ad abolire la pena di morte sarà il Mali, il 25 dicembre di quest’anno» anticipa Mario Giro, responsabile delle relazioni internazionali della Comunità di Sant’Egidio, che insieme ad altre organizzazioni non governative ha fatto pressione presso le diplomazie di questo ed altri governi per raggiungere l’obiettivo.
«L’Africa si avvia ad essere il secondo continente più avanzato rispetto alla non applicazione della pena di morte dopo l’Europa. Il 90% degli Stati del continente africano è abolizionista “de facto”, ovvero non esegue una sentenza capitale da oltre dieci anni» sottolinea Giro. «Anche se a molti governi resta da compiere il passo dell’abolizione vera e propria in Africa si nota un movimento maggiore in questa direzione rispetto a tutti gli altri continenti del mondo». Gli “ossi più duri” restano l’Asia, la Cina e i Paesi del Medioriente in particolare e, per quanto riguarda l’America, gli Stati Uniti, fa notare il responsabile di Sant’Egidio.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.