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«Peggio dello tsunami»
Piogge monsoniche senza precedenti in Asia. L'allarme dell'Onu. Una vittima italiana in India
L’Asia è colpita da un’ondata senza precedenti di alluvioni e piogge monsoniche che stanno mettendo in ginocchio intere aree della Cina, dell’India e del Pakistan. Il bilancio complessivo (e provvisorio) è di quasi 2.500 morti e migliaia di dispersi. Tra le vittime c’è anche un italiano, in viaggio turistico nel Kashmir indiano, una delle zone più colpite dalle alluvioni. Distrutti ponti, strade e case. Per i soccorritori, dotati di mezzi di intervento scarsissimi, è una lotta impetosa contro il tempo, con il rischio di essere confrontati a un bilancio molto più pesante di quanto finora annunciato.
Prendiamo la Cina, colpita da settimane da inondazioni e smottamenti di terreno. Nell’ultimo week-end, un fiume di fango ha travolto la contea di Zhouqo, provincia nord-occidentale del Gansu, Fino a ieri sera, l’agenzia di stampa cinese Xinhua parlava di 337 vittime, che poche ore fa sono salite a 700, una cifra destinata a crescere secondo le autorità locali. Altre zone a rischio inondazioni sono lo Shaanxi, l’Hebei, lo Shandong, il Jilin e il Liaoning, dove il Centro Meteorologico Nazionale prevede piogge torrenziali per i prossimi tre giorni.
Nel Kashmir indiano, gli abitanti sono rimasti travolti da fiumi di fango e detriti. Bilancio: 165 morti e centinaia di dispersi. Ma secondo le squadre di soccorso, il numero delle vittime dovrebbe essere molto più elevato. Intanto la zona del Ladakh, regione himalayana famosa per il trekking, si è trasformata in una trappola per 200 turisti italiani. “Stiamo cercando di contattarli uno a uno” sostiene all’Ansa una fonte diplomatica dell’ambasciata italiana di New Dehli, “ma il compito è difficile a causa delle communicazioni interrotte e delle strade bloccate”.
Purtroppo la Farnesiuna ha confermato poco fa la morte di un connazionale Se alcuni italiani sono riusciti a lasciare le zone montuose, altri sono rimasti intrappolati in valli remote come quella di Zanskar o quelle situate nei pressi del monastero di Lamayuru. Intanto, l’Unità di crisi continua ad invitare chiunque abbia un conoscente presenta nella zona a segnalarlo tempestivamente.
Ma il paese più colpito dal maltempo è senza dubbio il Pakistan, colpito dalle peggiori inondazioni della sua storia. Le Nazioni Unite parlano di un disastro più grave dello tsunami del 2004. Da settimane imperversano piogge torrenziali che hanno colpito un’area estesa su più di mille chilometri, uccidendo oltre 1.600 persone. A rischio sono ormai le pianure del Sindh verso le quali si dirigono le acque alluvionali.
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