Cultura

Pedofilia, vescovo francese a giudizio per omissione

Monsignor Pierre Pican, vescovo di Bayeux-Lisieux, avrebbe imposto cure psichiatriche un suo abate pedofilo anziché denunciarlo alle autorità. Oggi risponde favoreggiamento. Francesi divisi

di Giampaolo Cerri

Sua eccellenza sul banco degli imputati.
Si è aperto oggi a Caen in Francia il processo a monsignor Pierre Pican, vescovo di Bayeux-Lisieux, accusato di non aver denunciato alcune molestie sessuali compiute verso minori di 15 anni compioute da un suo abate, Réne Bissey, e di cui sarebbe venuto a conoscenza nel 1996.
La questione sta suscitando un ampio dibattito in Francia, dove sarebbero almeno 19 (su 25.000) e 30 quelli condannati recentemente.
Monsignor Pican si era appellato al segreto professionale: venuto ha conoscenza dei fatti, aveva convocato l?abate e, ottenuta una confessione, gli aveva imposto di curarsi e per questo il religioso era stato ricoverato a lungo in un ospedale psichiatrico. La notizia era comunque successivamente trapelata e l?associazione ?L?elefante blu? aveva sporto denuncia, provocando l?arresto dell?abate.
Il vescovo avrebbe applicato il diritto canonico anziché quello civile. Ma per la legge francesce la sua omissione è grave, di cui il processo.
Intanto l?opinione pubblica è divisa

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.