Cultura

Pedofilia, i giorni più duri della Chiesa

E il Papa bacchetta Schoenborn : "Solo io posso criticare i cardinali"

di Franco Bomprezzi

 

Il Papa riafferma la propria autorità e l’esclusiva del diritto di critica, nel giorno in cui la Corte Suprema degli Usa apre la strada a processi nei quali il Vaticano potrebbe essere chiamato a rispondere, per i casi di pedofilia. Intanto in Belgio si dimette la commissione voluta dalla chiesa belga, che aveva raccolto i dossier sulla pedofilia sequestrati dai magistrati. Una giornata difficile, raccontata dai giornali con ampi servizi.

LA REPUBBLICA apre sulle esternazioni del premier (“Berlusconi attacca i giornali «I lettori dovrebbero scioperare») e riserva la fotonotizia di spalla alla Chiesa: “La Corte suprema Usa: il Vaticano si può processare”. Un tema al quale dedica le prime due pagine. La Corte americana non ha accolto il ricorso della Santa Sede e ha avallato la tesi del tribunale dell’Oregon secondo cui il Vaticano potrebbe rispondere degli abusi sessuali dei sacerdoti. Si apre uno scenario inedito giacché sembra prevalere la tesi di Jeff Anderson secondo cui i preti sono “dipendenti” del Vaticano. Una tesi che lo stesso avvocato ribadisce in una intervista in taglio basso: “«Porterò Benedetto XVI in tribunale» esulta l’avvocato delle vittime americane”. Secondo il 62enne legale (padre di una ragazza abusata da un ex sacerdote), «è caduto un nuovo muro di Berlino… è una enorme vittoria legale. Per le vittime di questi crimini è una straordinaria opportunità di avere finalmente giustizia». Anderson ribadisce che intende portare il Papa alla sbarra «ma prima cominceremo dal cardinale Sodano e dal cardinale Bertone. Al Papa ci arriveremo». Quanto al cardinal Sodano incassa le scuse del vescovo austriaco: “«L’arcivescovo di Vienna si sta muovendo troppo»  il Papa bacchetta Schoenborn”. Quest’ultimo aveva criticato l’operato di Sodano che a suo giudizio aveva offeso le vittime di abusi e insabbiato le inchieste. Ieri è stato chiamato da Benedetto e chiamato a fare ammenda. Così il viennese ha finito con l’esprimere «il suo dispiacere per le interpretazioni date». Come si legge in una nota vaticana che contiene anche un punto che Marco Ansaldo sottolinea: «si ricorda che nella Chiesa, quando si tratta di accuse contro un Cardinale, la competenza spetta unicamente al Papa». Il commento è di Giancarlo Zizola: “Il segno del comando”. L’operazione con il vescovo austriaco e la scelta di trasparenza nell’affaire Propaganda Fide sono segnali di una affermazione esplicita di autorità papale. Una scelta di trasparenza che avrà le sue conseguenze, annota Zizola.

Anche il CORRIERE DELLA SERA apre con Berlusconi e la manovra, ma dedica un titolo di taglio centrale alla notizia che arriva dagli Usa: “La Corte suprema Usa nega l’immunità al Vaticano nei processi ai preti pedofili”. Due pagine all’interno, 8 e 9, aperte da un pezzo di Guido Olimpio: “I giudici americani e la Santa Sede «Via libera alle cause per pedofilia»”. “La sentenza rischia di avere serie ripercussioni per la Santa Sede – scrive Olimpio – Sui tavoli della Corte Suprema è in attesa di verdetto un appello presentato da un cittadino di Louisville. L’uomo sostiene che il Vaticano è responsabile della condotta dei vescovi statunitensi che non hanno impedito gli abusi da parte di numerosi sacerdoti. Negli Stati Uniti, soprattutto negli ultimi mesi, lo scandalo preti-pedofilia ha tenuto banco con attacchi duri anche sulla stampa contro i vertici della Chiesa. Secondo uno studio di un centro ricerche, negli Usa, dal 1950 al 2002 sarebbero state registrate 4392 denunce nei confronti di altrettanti preti. Oltre cinquemila le vittime”. L’incontro con il cardinale di Vienna Schoenborn, è raccontato da Gian Guido Vecchi, mentre Dario Fertilio intervista lo scrittore belga Pierre Mertens, “da molti considerato il più autorevole intellettuale indipendente del Belgio. “L’intervento di Joseph Ratzinger a me è sembrato privo d’equilibrio e anche patetico – argomenta Mertens – Qui in Belgio le sue prese di posizione sono sempre state discusse con spirito critico ma tollerante, anche quelle più discutibili, ad esempio sull’interruzione di gravidanza, la contraccezione, eccetera. Persino l’intenzione di beatificare Pio XII è stata considerata senza preclusioni. Questa volta però la sua reazione non ha contribuito a diffondere una buona immagine del Vaticano. E comunque i belgi sono sinceramente allergici agli estremismi”. Intanto, però, dopo le perquisizioni all’arcivescovado e nelle tombe dei vescovi, la commissione nominata dalla Chiesa belga si dimette: “Noi usati come esche”. Racconta Luigi Offeddu: “Non poteva più lavorare serenamente, così è stato spiegato, perché avvertiva una grava mancanza di fiducia da parte di quella Procura del re che le aveva sequestrato 475 dossier con accuse, testimonianze, nomi. Nomi degli accusati, ma anche delle vittime”.

Sui quotidiani belgi tiene ancora banco la scontro tra Chiesa e il Belgio con ampio risalto alla dimissione collettiva della Commissione Adriaenssens, creata nel 2000 per collaborare con la giustizia e raccogliere testimonianze presso le vittime di pedofilia. Dopo il sequestro dei dossier, “la fiducia tra la giustizia e la commissione si è rotta” sostiene LA LIBRE BELGIQUE citando un comunicato della Commissione. “Questa fiducia era indispensabile per salvaguardare quella tra le vittime e la commissione. La dimissione sarà ufficialmente presentata il 1 luglio a Monsignor Guy Harpigny, vescovo di Tournai e di riferimento per la commissione interdiocesiana per gli abusi sessuali nella relazione pastorale”. Ora toccherà ai vescovi prendere cura delle vittime e seguire le querele. Dal canto suo ricorda La Libre, “il ministro della Giustizia, Stefaan De Clerck metterà in piedi un gruppo di lavoro composto da procuratori generali che dovranno riflettere su questioni quali il ruolo delle vittime o la confidenzialità”. Per il quotidiano di orientamento laico cattolico, De Clerck è ormai alle corde, costretto a indagare sulle condizioni della perquisizione operata da Wim De Troy, “uno dei cinque giudici fiamminghi di Bruxelles” ricorda La Libre “e successore del giudice Bulthé, colui che nel 2007 aveva perquisito il palazzo episcopale di Malines nell’ambito di un’inchiesta su atti di pedofilia”. Anche LE SOIR torna sul caso con focus sulla fine della Commissione Adriaenssens e una proposta lanciata dal presidente della Fédération des équipes SOS Enfants, Bernard Parmentier, pronto a “dare il suo contributo per prendere in carica l’ascolto delle vittime nel quadro di una struttura allargata, che non si limiti agli abusi commessi dai preti”. 

IL GIORNALE ha nel taglio medio della prima pagina il titolo «Pedofilia, sì ai processi. Il Vaticano rischia il crac». Per il quotidiano la Santa Sede «rischia la bancarotta», Nell’articolo di Andrea Tornielli si fa notare che «l’azione legale potrebbe quindi portare sul banco dei testimoni Benedetto XVI e i vertici della Santa Sede e costringere il Vaticano a risarcimenti milionari. Concezione giuridica a dir poco singolare: sarebbe come se l’Italia chiamasse a deporre l’attuale presidente degli Stati Uniti Barack Obama per il disastro del Cermis». Il Giornale racconta anche dell’udienza al Cardinale Schoenborn «il quale credeva di dover parlare con il Pontefice delle vicende austriache, ma si è trovato a rendere conto delle accuse che aveva rivolto al cardinale Sodano». Nel taglio basso di pagina 11 si parla ancora dello «scandalo a Bruxelles», riportando «una delle pagine del libretto “Roech”, utilizzato per il catechismo nelle diocesi di Malines-Bruxelles nel 1997. Nell’immagine c’è una bambina nuda con fumetti che recitano: “Stimolarmi la patatina mi fa sentire bene”, “mi piace togliermi le mutande con gli amici”, “voglio restare nella camera quando mamma e papà fanno sesso”».

«Malafede» è il titolo che IL MANIFESTO sceglie per l’apertura dell’edizione odierna che mette in prima pagina una foto che riprende quattro monsignori, solo con il corpo, senza spalle e testa. «Un giorno nero per il Vaticano. La Corte Suprema Usa dà il via ai processi per pedofilia: la Santa Sede può essere considerata civilmente responsabile delle azioni dei preti accusati. A Bruxelles è scontro con il governo belga, si dimette la commissione della Chiesa. E a Roma, sull’inchiesta G8, il Vaticano ammette: “Propaganda Fide ha commesso errori», riassume il riamando alla pagina interna completamente dedicata all’argomento che sceglie come tema di apertura la decisione statunitense: «Il Vaticano alla sbarra». Decisione che – si sottolinea nell’articolo – «potrebbe portare alla sbarra, almeno teoricamente, Benedetto XVI». Viene sentito l’avvocato che sta portando avanti la causa, Jeff Anderson. Il cui obiettivo per IL MANIFESTO è «Il sogno di vedere Benedetto XVI alla sbarra. “Non inizierò con lui – mette le mani avanti l’avvocato – ma ci sto lavorando: la decisione della Corte mi offre la possibilità di far deporre chiunque fosse a conoscenza degli eventi”. Sessantadue anni, un passato nel movimento pacifista e in quello per i diritti civili, già luterano e ora buddista zen, Anderson pare favorito nella battaglia legale contro il Vaticano. Nel commentare il suo successo non usa mezzi termini: “Gli stiamo mordendo il culo!”, ha detto una volta», l’articolo si conclude osservando che ora «Il dibattito si concentrerà proprio sulla teoria secondo cui il prete in questione era dipendente dal Vaticano». Nella stessa pagina in un box è relegata la «guerra cardinali. B16 bacchetta Schönborn». Dopo aver brevemente ricordato i fatti di un paio di mesi fa: «Ieri però Benedetto XVI ha ricevuto i due porporati (Schönborn e Sodano) alla presenza del segretario di stato Tarcisio Bertone bacchettandoli entrambi (…)». Gli altri due temi trattati sono Propaganda fide e la commissione d’inchiesta interna alla chiesa belga.

Il SOLE 24 ORE dedica un editoriale e l’intera pagina 10 alle vicende che coinvolgono il Vaticano. Sono almeno quattro i fronti aperti e quattro gli articoli: le perquisizioni in un edificio sacro in Belgio, il via libera della Corte Suprema americana che non riconosce l’immunità del Vaticano nelle cause contro i preti pedofili, la posizione di Propaganda Fide e del cardinale Sepe, coinvolti in un’indagine per corruzione, e lo scontro tra il cardinale Schoenborn di Vienna e Angelo Sodano, decano del Sacro collegio. Su tutto e tutti, la parola del Papa, che sembra dire: ora basta. E proprio nel caso dello scontro interno fra alte cariche è Benedetto XVI a richiamare all’ordine l’arcivescovo di Vienna, il quale fa sapere di essere stato male interpretato e «ricorda che nella Chiesa, quando si tratta di accuse contro un cardinale, la competenza spetta unicamente al Papa, le altre istanze possono avere una funzione di consulenza, sempre con il dovuto rispetto per le persone».

“Nuova evangelizzazione” è il grande titolo di apertura di AVVENIRE dedicato all’istituzione di un “dicastero” per l’Occidente annunciata ieri da Benedetto XVI. «Un annuncio ambizioso e umile: giacché afferma a chiare lettere che l’eredità cristiana in molto dell’Occidente è profondamente erosa. Avversata, o semplicemente accantonata in una distratta eclissi di Dio. Occorre, dice il Papa, riportare la fede in Cristo nelle nostre città secolarizzate», scrive Marina Corradi nell’editoriale. La Chiesa rilancia così la sua missione, ben lungi dall’essere conclusa. Anzi è solo all’inizio perché «nel mondo c’è una fame più profonda che solo Dio può saziare: fame di verità, libertà profonda, amore gratuito». L’annuncio di Benedetto XVI non oscura però completamente lo scandalo pedofilia a cui è dedicata tutta  la pagina 5 con un servizio dedicato alla Corte suprema Usa che “Decide di non decidere” e si lava le mani sulle cause anti-Chiesa. La decisione di non prendere in esame un ricorso del Vaticano, permette di fatto a un abitante dell’Oregon di cercare un compenso economico dalla Santa Sede per gli abusi che sostiene di aver subito quand’era ragazzo da parte di un sacerdote. In Belgio invece la commissione d’indagine indipendente voluta dalla Chiesa belga si è dimessa denunciando “l’impossibilità di lavorare” e in una lettera ai vescovi locali il Papa ha espresso la sua vicinanza per le modalità “sorprendenti e deplorevoli” delle perquisizioni compiute il 24 giugno nella Cattedrale di Malines. Infine ieri il Papa ha anche ricevuto in udienza l’arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn che, riferisce AVVENIRE, «ha chiarito il senso esatto di recenti dichiarazioni circa taluni giudizi sull’atteggiamento dell’allora cardinale segretario di Stato Angelo Sodano nei riguardi del “compianto” cardinale Groer», l’arcivescovo di Vienna accusato di abusi.
 
 “Il Vaticano si può processare”. LA STAMPA apre con questo titolo in prima e dedica le prime pagine dell’edizione di oggi allo scandalo pedofilia. In primo piano la decisione della Corte suprema Usa di respingere la richiesta di riconoscere al Vaticano l’immunità legale nel processo per pedofilia a carico di un prete in Oregon. LA STAMPA intervista Jeffrey Lena, avvocato della Santa Sede che afferma che non si tratta in realtà di un via libera a processare il Vaticano in un’aula di giustizia degli Stati Uniti ma solo di una decisione con la quale la Corte Suprema rinvia la causa al tribunale dell’Oregon chiedendogli di chiarire la questione alla base del contendere, ovvero se esiste o meno un rapporto di «lavoro dipendente» fra il Vaticano e il prete Andrew Ronan, accusato di pedofilia. Dice Lena: «La Corte suprema ritiene non appropriato esprimersi su questo caso e lo rinvia al tribunale distrettuale dell’Oregon, dove la questione dell’immunità sarà discussa». La tesi di Lena è che non esiste un rapporto di lavoro dipendente fra il prete e il Vaticano «perché la Santa Sede non paga il salario dei preti né garantisce loro i benefici previdenziali, come non esercita alcun tipo di controllo quotidiano sul loro operato, a differenza di quanto avviene da parte di diocesi e ordini». A pagina 5 LA STAMPA ritorna sulla crisi in Belgio: dopo il blitz della magistratura belga avvenuto giovedì scorso, si è dimesso il presidente della Commissione creata dai vescovi per indagare sulle denuncie di molestie commesse dentro la Chiesa belga. Peter Adriaenssens, che è docente all’università di Lovanio, ha detto di sentirsi sfiduciato e di avere l’impressione che nessuno credesse alla trasparenza del suo operato.
 
E inoltre sui giornali di oggi:

BERLUSCONI
LA REPUBBLICA – Il premier invita gli italiani allo sciopero contro i giornali e il direttore Ezio Mauro pubblica un editoriale durissimo. “La verità fa paura” è il titolo. «In Occidente non si è mai visto un capo di governo impegnato ad eccitare una possibile rivolta populista per far tacere le (poche) voci critiche che rompono il coro. Tutto ciò è ancora più grave se si pensa che l’uomo politico in questione è anche editore…Che spettacolo».

ARMI
Il SOLE 24 ORE – La Corte Suprema degli Stati Uniti ha esteso oggi il diritto al possesso di armi ad ogni stato e città della nazione, con una sentenza contro il divieto alle armi da fuoco in vigore da 28 anni a Chicago. Per 5 voti contro 4, divisi tra le file dei conservatori e dei liberali, la Corte suprema americana ha esteso per la prima volta a tutte le città e a tutti gli stati la sua famosa sentenza del 2008, che stabiliva che ogni americano ha il diritto costituzionale di possedere armi. Di fatto, Stati e comuni non potranno limitare il possesso di armi da parte dei cittadini.

SCUOLA
ITALIA OGGI – “La Gelmini boccia più di tutti” titola l’articolo di Giorgio Breda. È infatti cresciuto il numero dei non ammessi agli esami e dei ripetenti. Tanto che è «a rischio un aumento dei costi del sistema per mantenere gli alunni a scuola un anno in più». «Con la Gelmini si boccia di più. Ed è così che la Gelmini manda definitivamente in soffitta non solo il ministro Fioroni ma anche la Moratti. Secondo i dati degli scrutini finali di quest’anno, nella scuola riformata dal ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, le bocciature sono in costante aumento: rispetto all’anno scorso e ancor di più rispetto agli anni precedenti».
I numeri parlano dell’aumento dei non ammessi agli esami che si attesta al 5,7% (l’anno scorso era al 4,8%) mentre gli studenti non ammessi ala classe successiva sono l’11,4% (il 10,9% l’anno scorso).  

AFRICA
Il SOLE 24 ORE – Significativo il titolo dell’apertura della sezione Mondo & Mercati a pagina 29: “In Africa attenti a quei quaranta campioni emergenti”. Si tratta delle aziende che – a detta de IL SOLE 24 ORE – possono sfidare Asia e Sudamerica. Un fronte inedito, ma composto da colossi come il gruppo Dangote, alla banca marocchina Attijariwafa.

FRONTALIERI  
IL MANIFESTO – Sotto il titolo «Frontiere del lavoro» IL MANIFESTO sottolinea che «Con la crisi i confini della globalizzazione si spostano a Nord. “Varesotti e comaschi ci rubano il lavoro” gridano i leghisti ticinesi. Qualche socialista li segue». Tutta colpa della crisi che «riaccende la polemica contro i frontalieri». L’articolo di apertura, intitolato «Padani tornate al vostro paese» si ascoltano alcune voci di frontalieri da Laura cassiera a Chiasso che ammette «Non è che lo stipendio svizzero è poi così alto, sono gli stipendi italiani che restano al palo da troppi anni (…) Gli svizzeri si lamentano. Ma sono gli italiani che mandano avanti il Ticino» a Giovann i che «in Italia vota Lega. In Svizzera ha fatto di tutto, dalla pulizia della marijuana quando era stata semi-legalizzata al cameriere. “Ho fatto anche la cavia per i test delle medicine su umani (…) Ovviamente eravamo tutti italiani o anche peggio… albanesi e quella gente lì”. Addio Lugano bella. C’è sempre qualcuno più a sud di te: noi», conclude l’articolo che nota come la Lega in Italia difenda i circa 45mila frontalieri varesotti e comaschi, mentre la lega ticinese è lanciata contro «lo straniero padano che “ci ruba il lavoro”».

MILANO
ITALIA OGGI – “Milano punta della green economy”  a cura di Simonetta Scarane rivela come ci sia un progetto per «fare di Milano, della Grande Milano, il primo distretto nazionale della green economy e degli eco-building, utilizzando le risorse derivanti dall’utilizzo di un duplice strumento. Da un lato, la leva fiscale che premia, con detassazioni, le imprese private che investono; dall’altro, i fondi destinate alle zone franche reinterpretati alla luce delle nove disposizioni europee». 

MEDIORIENTE
Il SOLE 24 ORE – Interessante intervista-incontro di Ugo Tramballi con Muna Abusalaiman, 37 anni, e segretaria generale della fondazione Kingdom di Al Waleed bin Talai, il milionario saudita più noto nel Medioriente. I costumi, le tendenze, ma anche le tradizioni di un’Arabia Saudita che sta apparentemente cambiando.

EUROPA
ITALIA OGGI – Gabriele Ventura nella sua pagina si dedica, nel suo “L’atto notarile in formato europeo”, al Consiglio dei notariati dell’Ue che ha approvato a Roma una risoluzione con tutte le specifiche. «Atti notarili in formato Ue. Con una risoluzione comune il consiglio dei notariati dell’Unione europea (Cnue), ha deliberato infatti per favorire la libera circolazione in Europa degli atti pubblici autentici». 
 
NON PROFIT
AVVENIRE – Il supplemento “Non Profit“ allegato oggi al quotidiano cattolico ricorda che domani è l’ultimo giorno utile per inviare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione sostitutiva, adempimento che è indispensabile rispettare per poter partecipare alla ripartizione del 5 per mille dell’Irpef 2010.  In gioco gli enti esclusi per il 2007 e 2008.

CONSUMI
Il SOLE 24 ORE – Pagina 9 è dedicata a una piccola rivoluzione nel campo dei consumi. Dal 1° luglio, infatti, sarà in funzione (in modo graduale per gli oltre 28milioni di utenti che non sono ancora transitati a un’offerta sul mercato) la tariffa bioraria. Dalle 19 alle 8 usare la corrente elettrica costerà meno di adesso, ma dalle 8 alle 19, costerà di più. Saverio Fossati, a centro pagina, mette in guardia dalla possibilità di liti condominiali, o laddove il contatore è in comune a più famiglie.


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