Sono particolarmente interessato a come Papa Francesco si sta muovendo nel campo della pedofilia. Il terreno è minato e maliziosamente inquinato. Il Papa è sicuro che la gente lo sa e lo intuisce, ma è altrettanto preoccupato per l’assuefazione che, giorno dopo giorno, o meglio, misfatto dopo misfatto, entra nelle testa e nel cuore di noi utenti.
Ne ha approfittato, della presenza delle emittenti cattoliche della RETE Corallo, per rimettere sul tavolo l’intero problema con le enormi e delicate sfumature che sotto intende.
I peccati più grossi battono le strade della menzogna e sono tre: disinformazione, calunnia e diffamazione. Il coraggio però di questo Papa, va molto oltre. Non ci si deve spaventare della minoranza, della “piccolezza” delle televisioni cattoliche.
“Nessuno deve sentirsi troppo piccolo di fronte ad un altro più grande. Occorre cercare l’unità e non andare con la logica del pesce grande che ingoia il piccolo”. È straordinario quando questo Papa molla le carte e parla a braccio, con la dirompente semplicità del Pastore “vero”. Difatti il discorso non l’ha letto, ma consegnato al Consorzio.
E, sempre Lui, nella televisione vede una opportunità perché la voce arrivi dovunque. “Queste emittenti vogliono esprimere l’impegno della Chiesa che è in Italia, per essere vicina e amica ad ogni persona”. Parlare alla gente là dove abita, vive, lavora, ama, soffre ed è “abusata”.
Bergoglio vuole attorno a lui aria pulita. “Respirare dalla stampa, dalla radio, dalla televisione aria sporca non fa bene. C’è bisogno di far circolare aria pulita”. Mi fa impazzire questo linguaggio semplice, popolare, diretto, senza equivochi.
Per ottenere questo ha nominato otto componenti la Commissione per la Tutela dei Minori istituita contro il fenomeno della pedofilia: quattro uomini e quattro donne, tra cui una vittima di abusi, l’irlandese Marie Collins.
Strano, o meglio interessante, che il Papa nominando questa Commissione antipedofilia, subito coinvolga i mass-media. L’aria pulita la vuole a 360 gradi! E fa bene. Le televisioni locali hanno il diritto e il dovere di diffondere e continuare il nuovo cammino appena avviato.
I nuovi palinsesti e il passaggio al digitale terrestre, aiuta ad offrire una programmazione più di qualità, più puntuale e più attenta alle cose da denunciare o da proporre.
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