Salute

Pediatri: più attenzione, ma nessun allarmismo

La Sipps interviene sull'epidemia di Escherichia Coli e fa alcune raccomandazioni alle famiglie

di Redazione

Un “No” agli allarmismi è quello che lancia la Società italiana di Pediatria Preventiva e sociale (Sipps). «Attenzione, ma nessun allarmismo per l’Italia rispetto all’epidemia di Escherichia Coli 0104:H4». È questa infatti la posizione della Sipps, che ribadisce come nessun caso sia stato ancora segnalato in Italia.
Si vogliono rassicurare i genitori precisando che il ceppo batterico che sta preoccupando l’Europa ha finora colpito, nel 90% dei casi, adulti in età superiore ai 20 anni. La terribile complicanza rappresentata dalla Sindrome Uremico-Emolitica ha coinvolto soltanto eccezionalmente soggetti in età infantile, contrariamente – viene fatto osservare – a tutta la casistica riportata nella letteratura, dove si dimostra come i più colpiti da patologie analoghe siano generalmente i bambini di età inferiori ai 5 anni. A tutt’oggi è stato registrato un solo caso letale, che ha riguardato un bambino di 2 anni d’età.
 
«Per gli adulti colpiti da Sindrome uremico-emolitica, a livello ospedaliero – dichiara il dottor Angelo Milazzo, pediatra del Direttivo Regionale Sipps – già da tempo sono stati adottati trattamenti appropriati, sebbene in molti casi la causa della malattia fosse sconosciuta; in questo modo è stato possibile contenere la mortalità al di sotto dell’1% e fronteggiare adeguatamente questa terribile patologia».
 
La mancata identificazione del focolaio di infezione impone, però, il rispetto di alcune importanti misure di sicurezza e di corretta igiene, precauzioni comuni per la prevenzione di tutte le forme di contagio batterico derivate da alimenti e da trasmissioni oro-fecali.
Le principali accortezze da adottare sono: lavarsi bene le mani con detergenti idonei prima di toccare i cibi; prestare attenzione all’acquisto degli alimenti, preferendo quelli con etichettatura e soggetti ai controlli sanitari; proteggere i cibi da mosche o da altri insetti, coprendo gli alimenti o chiudendoli in contenitori; consumare latte pastorizzato o trattato ad alte temperature e cibi ben cotti, soprattutto nel caso di pesce, carne, latte e uova; lavare molto bene la verdura e sbucciare la frutta; bere solo acqua sicuramente potabile.
Inoltre, di assoluta importanza, è eliminare subito pannolini sporchi di feci e lavare a temperature superiori a 65° gli indumenti e la biancheria contaminata con le feci, usando anche disinfettanti quali ipoclorito di sodio o equivalenti.
 
L’ultima raccomandazione della Sipps rivolta a tutte le famiglie è quella di non fare uso di antibiotici senza una precisa prescrizione del pediatra, poiché in caso di enteriti emorragiche si aumenterebbe di ben 17 volte il rischio di Sindrome uremico-emolitico.

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