Non profit

“Pedaliamo per la solidarietà”: in bici da Milano a Roma nel segno di don Gnocchi

L'iniziativa, organizzata dal Bici club di Agrate (Mi) si terrà dal 16 al 18 settembre

di Fondazione Don Gnocchi

Un raid cicloturistico da Agrate Brianza (Milano) a Roma nel segno di don Carlo Gnocchi. L?iniziativa, denominata ?Pedaliamo per la solidarietà?, si svolgerà dal 16 al 18 settembre organizzata dal Bici club Agrate: un gruppo composto da dieci ciclisti partirà alle prime luci dell?alba del 16 settembre da Agrate con l?obiettivo di arrivare a Roma nella serata del 18, percorrendo in due soli giorni un totale di 640 chilometri.

Durante il tragitto verso Roma, i partecipanti faranno tappa in alcuni luoghi simbolo per la Fondazione Don Gnocchi: il Centro ?S. Maria al Castello? di Pessano con Bornago (Mi), San Colombano al Lambro (paese natale di don Carlo), il Centro ?S. Maria ai Servi? di Parma, il Centro ?S. Maria alla Pineta? di Marina di Massa e infine il Centro ?S. Maria della Provvidenza? di Roma.

«Da alcuni anni ? afferma Lorenzo Brambilla, presidente del Bici Club Agrate ? abbiamo individuato nella Fondazione Don Gnocchi il punto di riferimento per devolvere le somme ricavate nelle diverse iniziative da noi organizzate, con particolare attenzione alle strutture che ospitano i ragazzi disabili. Con questa pedalata porteremo un saluto di gioia ed allegria agli ospiti dei Centri della Fondazione, oltre ad un contributo economico che aiuterà la Don Gnocchi a proseguire il buon lavoro svolto. Siamo consapevoli che la nostra iniziativa non potrà risolvere i problemi degli ospiti dei Centri, ma ci auguriamo di portar loro almeno un sorriso, un sollievo, una speranza in grado di aiutarli ad affrontare una sfida molto più dura della nostra».

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.