Sostenibilità

Pecoraro Scanio: «L’abusivismo uccide».

I ministro dell'ambiente sottolinea la pericolosità degli abusi edilizi dopo il crollo della terrazza di Amalfi. «Non si tratta solo di una trasgressione alle norme edilizie ma un rischio perla salut

di Redazione

Dopo il crollo sabato della terrazza in provincia di Amalfi che ha ucciso una persona e ne fa ferite altre sette, Alfonso Pecoraro Scanio lancia l’allarme. «Gli abusi e il mancato rispetto delle norme possono uccidere” ha dichiarato il ministro in un’intervista al Mattino di Napoli. «Non entro nel caso specifico – continua riferendosi alla tragedia di Conca dei Marini – che e’ di competenza della Procura di Salerno, ma effettivamente il tragico incidente di sabato e’ esemplare, perche’ fa capire quanto gli abusi, di qualsiasi genere, non siano soltanto una trasgressione alle norme, ma rappresentino anche un rischio, per la salute dei cittadini e per chi li commette. Un po’ come la recente frana di Ischia laddove purtroppo rimase vittima anche chi aveva costruito dove non doveva». «Sono salernitano – ha aggiunto il ministro – e conosco benissimo la Costiera: ci facevo i bagni quando ero bambino. L’ultima volta ci sono stato proprio qualche settimana fa per ritirare dal sindaco di Conca il premio Santarosa». La via da percorrere, secondo Pecoraro Scanio è la legge sugli ecoreati: «Il disegno di legge che introduce sanzioni penali per gli ecoreati – afferma in un’intervista a La Repubblica – è già passato in Consiglio dei ministri ed e’ all’esame della Commissione Giustizia della Camera. Con il ddl vengono introdotte per la prima volta sanzioni penali per chi trasgredisce alle norme di salvaguardia dell’ambiente. Modifica il Codice Penale anche per quello che riguarda l’abusivismo edilizio nelle aree protette, nei luoghi a rischio frana, come ad Ischia, oppure chi costruisce nelle zone di espansione del Po. E, come la costiera amalfitana, è zona tutelata dall’Unesco».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA