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Pechino combatte l’epatite grazie a Bill Gates

La Cina vaccina milioni di bambini contro l’epatite B grazie a uno storico programma di cooperazione tra Pechino e l’Alleanza GAVI, l'organizzaizone che riunisce Bill & Melinda Gates Foundation, Oms,

di Redazione

Il Governo cinese e l?alleanza GAVI hanno dichiarato oggi che, sin dal 2002, nelle province cinesi occidentali e centrali, le più povere ed isolate del Paese, sono stati vaccinati contro l?epatite B 11,1 milioni di bambini riducendo loro il rischio di sviluppo del cancro al fegato. In seguito ad una cerimonia tenutasi a Pechino per elogiare i Cinesi per gli eccellenti risultati raggiunti, la GAVI e i rappresentanti del Ministero della Sanità del Governo cinese hanno riferito ai giornalisti che l?incremento delle vaccinazioni ha registrato un aumento del 60% delle dosi di vaccino contro l?epatite B somministrate ai bambini nelle province prescelte. I bambini vaccinati comprendono i neonati, che hanno ricevuto una ?dose alla nascita? di vaccino, più due altre dosi all?età di uno e sei mesi; allo stesso modo sono stati vaccinati bambini sotto i cinque anni che non avevano ancora beneficiato della vaccinazione, poiché è necessario che anche loro ricevano una serie di tre dosi di vaccino. ?Il nostro obiettivo è di proteggere alla nascita tutti i bambini da questa forma di virus?, ha affermato il Ministro cinese della Sanità Gao Qiang. ?Il programma d?immunizzazione Cina-GAVI contro l?epatite B ci ha fatto compiere un balzo in avanti verso questo obiettivo, avendo reso possibile la vaccinazione di un terzo di tutti i bambini nati in Cina dall?avvio del progetto nel 2002.? Secondo una stima basata su un?indagine epidemiologica nazionale sull?epatite, 120 milioni di abitanti in Cina sono ammalati cronici di epatite B (epat. B). Gli ammalati rischiano di contrarre il cancro al fegato oltre ad altre varie insufficienze epatiche e possono contagiare altre persone. Nelle province occidentali, il programma, sotto la guida tecnica dell?Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dell?UNICEF, ha somministrato quasi al 70% dei neonati una dose di vaccino alla nascita nel 2005, rispetto al 47% del 2002. I neonati rappresentano un elemento essenziale del programma, poiché la vaccinazione entro le prime 24 ore di vita è il solo modo per proteggere un bambino dal contagio proveniente dalla madre infetta. Sin dal suo avvio, la campagna di vaccinazioni ha permesso di evitare più di 200.000 morti per conseguenze croniche dell?epatite B, specialmente come causa di cancro al fegato e di cirrosi. La morte solitamente sopraggiunge una decina d?anni dopo che il bambino è stato esposto al virus al momento della nascita, o nel primo anno di vita. Questo passo avanti è il risultato di un programma durato cinque anni e costato 76 milioni di dollari; il progetto è stato co-finanziato in parti uguali dal Governo Cinese e dall?Alleanza GAVI (ex. Global Alliance for Vaccines and Immunization). L?iniziativa della GAVI, nota con il nome di Campagna di vaccinazioni contro l?epatite B del Ministero della Sanità cinese/GAVI, ha preso in considerazione i neonati ed i bambini sotto i cinque anni di età in una regione che comprende 470 milioni di persone, inclusi sei milioni di neonati ogni anno. Questa campagna è stata capace di vaccinare bambini nati in ospedale, così come quelli nati nelle case di villaggi di montagna e nelle tende delle tribù nomadi delle steppe. ?Per raggiungere questo traguardo ci sono voluti 20 anni di lavoro,? ha detto Julian Lob-Levyt, Segretario Esecutivo dell?Alleanza GAVI. ?Questo periodo corrisponde a quello durante il quale i bambini nei paesi industrializzati hanno beneficiato di un vaccino per combattere questo virus; purtroppo, fino a poco tempo fa i progressi nei paesi emergenti e in aree povere e lontane, come la Cina occidentale, sono stati dolorosamente lenti.? Il successo della Cina rappresenta un modello per altre nazioni che ancora lottano per fermare la diffusione del virus dell?epatite B e di altre malattie prevenibili attraverso vaccinazioni.? Secondo studi preliminari, le amministrazioni provinciali hanno contribuito ai fondi offerti dalla GAVI e dal Governo Centrale, partecipando con più di 10 milioni di dollari in donazioni. Lob-Levyt ha fatto notare che anche il sostegno dell?Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dell?UNICEF è stato fondamentale. ?A livello mondiale, attraverso il sostegno della GAVI è stato possibile immunizzare 90 milioni di bambini contro l?epatite B, ? ha aggiunto Lob-Levyt ? ed evitare 1,4 milioni di morti imputabili alla malattia?. L?OMS e l?UNICEF sono partner della GAVI assieme ad altri gruppi di vaccinazione in Cina che sostengono la Campagna Nazionale d’immunizzazione con l?obiettivo di raggiungere tutti i bambini con questo tipo di vaccini salva-vita e queste tecnologie. Inoltre, tale sforzo è finalizzato anche allo sradicamento della poliomielite, al controllo del morbillo ed all?introduzione di nuovi vaccini. L?OMS e l?UNICEF hanno sostenuto lo sviluppo e l?implementazione del progetto Cina-GAVI, attraverso il Comitato Interministeriale di Coordinamento ed il Gruppo Operativo di Consulenza. Gli sforzi della GAVI sono essenziali per il raggiungimento dell? ?Obiettivo di Sviluppo del Millennio? in materia di salute dei bambini. Questo obiettivo richiede la riduzione della mortalità infantile di due terzi entro l?anno 2015. Ogni anno sono più di 10 milioni di bambini quelli che muoiono prima di aver raggiunto il quinto anno di vita, invece, 2,5 milioni muoiono per malattie che potrebbero essere prevenute per mezzo di vaccini largamente disponibili, o attraverso lo sviluppo di nuovi vaccini. Dal 2000, grazie all?impegno dell?Alleanza GAVI è stato possibile vaccinare contro l?epatite B 90 milioni di bambini nelle nazioni più povere del mondo. Nuove leggi, vaccini sviluppati in loco e partner specializzati I progressi in Cina sono stati il risultato di un grande impegno a livello nazionale per controllare questa malattia, attraverso una solida collaborazione, nuove leggi nazionali, e un?industria dei vaccini locale che è stata in grado di produrre le enormi quantità di vaccino richieste o a far fronte all?enorme fabbisogno di vaccini. Il Governo della Cina e l?Alleanza GAVI hanno dato vita, nel 2002, ad un progetto quinquennale con l?obiettivo di vaccinare il 75% dei neonati con una dose di vaccino e l?85% dei bambini al di sotto dell?età di 12 mesi con tre dosi di vaccino indispensabili per prevenire l?infezione da epatite B. Il supporto finanziario della GAVI è stato utilizzato per acquistare e distribuire 55,39 milioni di dosi di vaccino contro l?epatite B e 145,6 milioni di siringhe auto-disattivanti (AD). Tale supporto finanziario mirava anche a stimolare un?iniziativa a livello nazionale ed a sostenere l?impegno per le vaccinazioni contro l?epat. B in Cina. Nel 2002 il Governo nazionale cinese ha aggiunto l?epatite B all?elenco delle vaccinazioni obbligatorie alle quali devono essere sottoposti i bambini cinesi (definite anche come vaccinazioni EPI). In seguito, nel marzo 2005, il Governo ha approvato una nuova legislazione che ha reso disponibile gratuitamente le vaccinazioni EPI a tutti i genitori. Il Ministero della Sanità ha anche stabilito che l?epatite B sia considerata tra le quattro malattie prioritarie per sviluppare un di sistema controllo nazionale, così come un piano specifico di controllo nazionale per l?epatite B. L?obiettivo di questo piano è di ridurre a meno dell?un percento la percentuale di bambini al di sotto dell?età di cinque anni che sono portatori sani dell?antigene dell?epatite B. L?industria farmaceutica cinese, producendo vaccini contro l?epat. B sin dal 1990, è stata immediatamente in grado di incrementare la produzione. Il progetto sostenuto dalla GAVI ha utilizzato questo tipo di vaccino acquistato attraverso un procedimento di offerta e compravendita sotto la supervisione di osservatori internazionali. Vaccinare bambini in sicurezza ed ovunque Ad accrescere ulteriormente il successo della campagna di vaccinazione è stata anche l?Iniziativa cinese per una maternità sicura che ha persuaso le gestanti a partorire in ospedale. Inoltre, una cooperazione senza precedenti tra lo staff incaricato delle vaccinazioni nelle comunità rurali e lo staff incaricato della salute delle madri negli ospedali, ha promosso un approccio del tipo: ?Chiunque faccia nascere il bambino deve somministrare il vaccino.? Il risultato è che a tutt?oggi più del 90% dei bambini negli ospedali delle aree oggetto del programma, ricevono alla nascita una dose di vaccino contro l?epatite B o entro 24 ore dal parto. Il problema più grande rimane, tuttavia, raggiungere i bambini nati in casa in remote aree rurali. Sforzi per incrementare la vaccinazione comprendono un maggiore livello di coordinamento tra medici di villaggio, vaccinatori, levatrici e madri, così come vaccinazioni regolari somministrate in aree disagiate. Inoltre, una componente chiave del progetto è stata quella di assicurare iniezioni sicure attraverso l?uso di siringhe auto-disattivanti (AD). Queste siringhe sono progettate in modo tale che non possano essere riutilizzate, eliminando così il pericolo di diffusione di malattie attraverso l?utilizzo di aghi contaminati. Come risultato del progetto, a tutt?oggi, tutte la vaccinazioni dei bambini nelle aree prescelte sono effettuate per mezzo di siringhe AD. Le sfide future L?85% dei piccoli immunizzati con un ciclo completo di vaccini contro l?epatite B e la metà ha ricevuto il vaccino immediatamente alla nascita, in ben tre quarti delle 1301 province oggetto del programma. Nei suoi anni conclusivi il programma si focalizzerà sul conseguimento di questi obiettivi in ogni provincia, sia attraverso la vaccinazione di più bambini nati in casa, sia attraverso l?avvio di una intensa campagna per raggiungere i bambini non ancora vaccinati. Il progetto si concentrerà anche sull?aumento della sicurezza delle iniezioni sia attraverso un più ampio uso di siringhe sia promovendo l?uso di siringhe AD per tutte le vaccinazioni in Cina. ?In conclusione, nel lungo periodo, il successo dipenderà dal fatto di riuscire ad assicurare che in futuro nessun ostacolo finanziario possa sorgere e bloccare le immunizzazioni contro l?epatite B,? ha riferito Lob-Levyt. ?Questa è una delle sfide più grandi e la soluzione risiede non solamente all?interno della Cina, ma in seno alla comunità globale impegnata ad assicurare finanziamenti per l?accesso ai vaccini a tutti i paesi in via di sviluppo.? Chi è Gavi Alliance L?Alleanza GAVI (www.gavialliance.org) Alleanza che riunisce tutti i maggiori stakeholder della vaccinazione, l?alleanza GAVI conta fra i suoi partner governi di paesi in via di sviluppo e donatori, l?Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l?UNICEF, la Banca Mondiale, l?industria dei vaccini sia dei paesi industrializzati sia di quelli in via di sviluppo, agenzie tecniche e di ricerca, ONG e la Fondazione Bill & Melinda Gates. Si calcola che, a fine 2005, più di 1,7 milioni di morti premature siano state evitate grazie al sostegno di GAVI. Il lavoro dell?alleanza è fondamentale per il raggiungimento dell? ?Obiettivo di Sviluppo del Millennio? relativo alla salute infantile, che richiede la riduzione della mortalità infantile di due terzi entro il 2015. Dei 10 milioni di bambini che ogni anno muoiono prima di compiere cinque anni, 2,5 milioni scompaiono per malattie che possono essere evitate con nuovi vaccini o con vaccini già disponibili da tempo.

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