Non profit

Pd, le tre mozioni a confronto

Non profit, laicità, ambiente, immigrazione. Cosa ne pensano Bersani, Franceschini e Marino

di Redazione

Domenica 25 ottobre si vota per l’elezione del segretario del Partito democratico. Si vota dalle 7 alle 20 in oltre diecimila seggi (l’elenco è disponibile su www.partitodemocratico.it O TELEFONANDO AL NUMERO 848.88.88.00). Si può votare se si ha almeno 16 anni e si è: cittadino italiano, cittadino europeo con residenza in Italia, o cittadino di un altro paese con permesso di soggiorno in Italia.
Per votare basta un documento d’identità e la tessera elettorale. Per i minorenni e i cittadini stranieri serve solo il documento. Le schede sono due: una di colore azzurro per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea Nazionale, un’altra di colore rosa per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea Regionale.
Si sceglierà  tracciando un unico segno su una delle liste dei candidati ad esso collegati. Al momento del voto si verserà un contributo  minimo di 2 euro.

Dopo le informazioni pratiche, le idee. Ecco messe a confronto le tre mozioni (scaricabili qui accanto) su alcuni temi che stanno particolarmente a cuore a Vita.

NON PROFIT E VOLONTARIATO

Pierluigi Bersani
Al non profit non viene dedicata grande attenzione. Il privato sociale viene ricordato solo nella dicitura più neutra di terzo settore (2 volte). Più insistito invece il riferimento al principio di sussidiarietà: «Ma lo Stato va anche riorganizzato secondo il principio della sussidiarietà orizzontale, valorizzando le energie di civismo democratico, del terzo settore e del volontariato».

Dario Franceschini
Non profit (la parola occorre 4 volte nel testo; curiosamente non ricorre mai il termine “volontariato”) appare matura. Indubbio il riconoscimento del ruolo avuto dal terzo settore nella recente vita italiana: «Il non profit è diventato una sorta di spina dorsale invisibile del nostro paese e sta garantendo la coesione sociale anche nelle situazioni che la crisi economica ha messo in maggiore difficoltà divenendo esso stesso una risposta alla crisi». E ancora: «Il mondo del non profit in molte realtà, soprattutto al Nord, sta rispondendo alla crisi economica puntando sul network, sperimentando welfare di comunità e consorzi il cui capitale è la solidarietà operativa e finanziaria». Al non profit Franceschini assegna un ruolo importante nel ridisegno del welfare futuro, in cui però la regia tocca al sistema pubblico «per praticare senza squilibri la collaborazione con il settore privato, profit e non profit».

Ignazio Marino
Quanto al non profit e al terzo settore (1 sola occorrenza complessivamente) i riferimenti sono fugaci. Si dice che si deve puntare a «integrare virtuosamente pubblico e privato, in particolare quello che fa riferimento al non profit e al volontariato: pubblico e privato devono avere pari dignità, assolvere agli stessi compiti».

COOPERAZIONE

Ignazio Marino
Interessante il riferimento alla riforma del medico di base che richiama alcuni contenuti del Libro Bianco di Sacconi: «Riorganizzare il lavoro dei medici di famiglia in cooperative o studi associati, in modo da assicurare l’assistenza di base e il primo soccorso». Curiosamente è l’unico riferimento al sistema cooperativo presente nelle tre mozioni.

 

IMMIGRAZIONE

Pierluigi Bersani
Dimensionamento più realistico dei flussi . Ripristinare il ruolo dello sponsor Coniugare fermezza nel contrasto all’illegalità, da chiunque provenga, con politiche di integrazione sociale e di accoglienza.

Dario Franceschini
La stragrande maggioranza degli stranieri è in regola, vive in Italia da anni, spesso svolge un lavoro che noi non vogliamo più fare. A queste persone vanno riconosciuti i diritti civili e politici. I flussi di ingresso devono corrispondere al fabbisogno occupazionale e rendere sostenibile l’inclusione dei nuovi cittadini.

Ignazio Marino
Favorire l’immigrazione regolare, scoraggiare quella irregolare, contrastare lo sfruttamento dell’immigrazione: lotta a scafisti e trafficanti, contrasto al caporalato. Jus soli: cittadinanza acquisita per nascita. Destinare i Centri di identificazione e di espulsione esclusivamente agli immigrati non identificati o che resistono all’identificazione, in attesa delle procedure utili ai fini

 

LAICITA’, DIRITTI E ADOZIONI

Pierluigi Bersani
Il principio di laicità è la nostra bussola, la via maestra di una convivenza plurale. La laicità si nutre di rispetto reciproco e di neutralità – che non significa indifferenza – della Repubblica di fronte alle diverse culture, convinzioni ideali, filosofiche, morali e religiose. È anche impegno per la loro salvaguardia, promozione del dialogo interculturale e interreligioso, mutuo apprendimento: purché, naturalmente, tutti accettino un comune spazio pubblico di confronto e incontro nel quale gli unici principi non negoziabili siano quelli della Costituzione italiana e della Carta dei diritti dell’Uomo. In questo spirito i democratici hanno formulato proposte di legge largamente condivise sulle convivenze civili, sul testamento biologico e sulla libertà religiosa, che vanno rilanciate senza tentennamenti in Parlamento e nel Paese.

Dario Franceschini
Ci aspetta alla Camera il lavoro sul testamento biologico. Ci ascolteremo, dialogando. Ma alla fine decideremo la posizione del partito. Rispetteremo fino in fondo chi non si sentirà di condividerla, ma decideremo. Sarà il modo più onesto di interpretare la laicità del nostro partito e di rispettare il principio intoccabile della laicità dello stato. Quello che sta scritto nella nostra Costituzione e che appartiene a tutti noi, laici e cattolici del PD. Lo hanno detto molto chiaramente i 60 parlamentari cattolico- democratici nella lettera con cui due anni fa hanno spiegato il rapporto tra la loro scelta di fede e la laicità nelle scelte politiche e parlamentari. La laicità, dunque, oggi è la garanzia della libertà di tutti, credenti in una fede o non credenti, nello spazio pubblico, nei loro diritti civili. E non si può pensare ad un baluardo più solido, a difesa dello Stato laico, di un grande partito come il PD… Partiamo da principi condivisi, e in particolare dalla consapevolezza che ogni persona va rispettata nel suo orientamento sessuale e nelle sue scelte di vita. “

Ignazio Marino

La laicità è un metodo: significa affrontare ogni questione con rigore e con la massima obiettività possibile, nell’interesse generale e non di una parte sola. Significa non porsinel dibattito pensando di possedere la verità o di avere ragione a priori. Significa saper ascoltare le ragioni altrui e avere l’umiltà e l’intelligenza di confrontarsi anche con chi lapensa nella maniera opposta. Significa lasciarsi sempre prendere dal dubbio che l’altro può avere ragione. Infine laicità significa che quando si considera chiuso il dibattito, e si è presa una decisione nell’interesse di tutti, si accetta quella decisione sentendosi vincolati e sostenendola con onestà… Introdurre una norma antidiscriminatoria che preveda una percentuale minima di genere del 40% nelle Istituzioni e nei Consigli di Amministrazione. Approvare la legge sul Testamento Biologico. Approvare una legge sulle unioni civili, sull’esempio delle civil partnership britanniche. Approvare una legge sull’omofobia.

L’unico cenno alle adozione è nella mozione di Ignazio Marino: Consentire a singole persone di essere valutati al fine dell’adozione con il rigore che la legge già oggi richiede alle coppie”

 

AMBIENTE E NUCLEARE

Pierluigi Bersani
Noi siamo un partito ambientalista perché siamo consapevoli che la Terra è una sola. Il rispetto per l’ambiente è il rispetto che dobbiamo alla nostra stessa casa. Non crediamo che sviluppo e ambiente siano fra loro alternativi: al contrario, l’ambiente è una risorsa essenziale per la crescita sostenibile, per l’innovazione e il ripensamento dei modelli di consumo.

Nessun cenno al nucleare

Dario Franceschini
L’Italia è la risorsa dell’economia italiana. Difenderla dalla devastazione e dal saccheggio è come per l’economia di un paese arabo tutelare le proprie risorse petrolifere. Anche per questo valorizzare e investire sull’ambiente e l’economia verde deve essere la nostra priorità. La green economy sarà nel prossimo decennio ciò che è stata la rivoluzione informatica negli anni 80, il nuovo motore dell’economia mondiale.

No al nucleare del passato, pericoloso e costosissimo

Ignazio Marino
Convertire l’Italia allo sviluppo ecologico, dell’economia e della vita sociale, in particolare di quella cittadina. Contrastare il nucleare, pur continuando la ricerca, sostenendo un piano energetico nazionale che punti su efficienza energetica (anche attraverso incentivi e disincentivi fiscali per quanto riguarda i processi produttivi), un mix di energie rinnovabili e mobilità sostenibile. Rafforzare gli incentivi per la riduzione di emissioni inquinanti (all’insegna del “cap and trade”), adottare la carbon tax, ridurre l’Iva sui prodotti ecologici, tassare le auto maggiormente inquinanti. Promuovere un consorzio energetico solare tra i paesi del Mediterraneo, così da creare un nuovo rilevantissimo giacimento energetico rinnovabile. Investire sulle nuove tecnologie: eolico d’alta quota, solare a concentrazione, produzione di energia dagli scarti dell’agricoltura (biomasse), energia geotermica di terza generazione

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