Politica

Pd: la carica degli 820mila

Nella distribuzione geografica degli iscritti il Nord (264.375) pesa quanto il Sud (264.840)

di Chiara Cantoni

È ufficiale: gli iscritti all’Anagrafe del Partito democratico sono 820.607. Il dato è stato annunciato dal responsabile dell’organizzazione Maurizio Migliavacca, che ha espresso grande soddisfazione per la macchina operativa messa in pista. La certificazione degli iscritti è pervenuta «dal 98% delle organizzazioni territoriali articolate in 166 commissioni di garanzia e 6.500 circoli, per un totale di 1.600 volontari coinvolti», ha detto. Salutando la procedura di trasparenza avviata come «una novità assoluta in ambito politico», Migliavacca ha auspicato che anche «altre forze politiche si misurino con altrettanta trasparenza». Sul fatto che gli iscritti non abbiano raggiunto il milione che molti si erano prefigurati e che gli 800 mila non rappresentino la somma Ds-Margherita, ha sostenuto: «Non ho mai creduto alle asticelle. In ogni caso, rispetto agli ultimi mesi c’è stata un’accelerazione per me molto positiva». E Roberto Montanari, responsabile della commissione nazionale per il congresso, ha aggiunto: «Questi sono tutti vivi e vegeti. Non si conoscono congressi di altre forze politiche, compresi Ds e Margherita, che siano arrivati con una certificazione di questo tipo, così trasparente. È un successo straordinario».
Per quanto riguarda la mappatura geografica delle iscrizioni la distribuzione dei tesserati è abbastanza uniforme: nel dettaglio, gli iscritti al nord sono 264.375, al centro 204.374, al sud 264.840, nelle isole 87.018. Il picco si registra in Emilia-Romagna con 140.179 militanti, e in Campania con 119.469. Segue il Lazio, che senza Latina e Roma provincia arriva a quota 87.504. Cenerentola della classifica la Valle D’Aosta, con sole 268 tessere. I dati delle altre regioni sono: Friuli, 9.219; Liguria, 15.851; Lombardia, 47.693; Piemonte, 21.663; Trentino, 2.962; Veneto, 26.540; Marche, 19.877; Toscana, 73.584; Umbria, 23.409; Abruzzo 16.914; Basilicata, 17.603; Calabria, 58.454; Molise, 2.648; Puglia, 49.752; Sardegna, 26.271; Sicilia, 60.747.
Su presunte irregolarità relative all’ottima performance della Campania, Migliavacca ha replicato che «tutto è avvenuto regolarmente, con certificati fatti a norma di regolamento, col controllo delle firme e dell’identità dell’iscritto». Nulla di strano dunque per una regione che, non solo è fra le più popolose d’Italia, ma è anche quella che ha portato al Pd quasi un milione di voti, la cifra più alta in assoluto nelle ultime elezioni.
Per quanto riguarda la corsa alla segreteria, come ha spiegato Migliavacca, la verifica ha avuto esito positivo per Pierluigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino, rispettivamente abbinati alla candidatura numero uno, due e tre. Bocciata invece la candidatura di Amerigo Rutigliano perchè i riscontri degli elenchi degli iscritti hanno evidenziato che a Bari, Milano, Napoli, Lecce, Rimini e in Sardegna 520 suoi sottoscrittori non erano iscritti al Pd. In totale, quindi, non ha raggiunto la quota minima di 1.500/2.000 firme.


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