Politica
PD: Il Terzo settore fuori lista
Verso il 13 aprile: nessun rappresentante delle associazioni del non profit di area cattolica tra i candidati del Pd. L'inchiesta continua in edicola con VITA Magazine!
Abbondano generali e artisti, imprenditori e operai, nelle liste del Pd. Ma l?associazionismo, specialmente quello di area cattolica, manca del tutto. Si vede che Veltroni non lo ritiene strategico». Questo il commento più normale alle liste elettorali appena sfornate, lunedì 3 marzo dal Pd, negli ambienti del terzo settore di area cattolica. Eppure le promesse c?erano state. Ed erano consistenti. Fino all?ultimo minuto, la portavoce del Forum del terzo settore, presidente di Federsolidarietà e membro del Comitato promotore del Pd, Vilma Mazzocco era in lista, e invece… Insomma, lo sfregio è grande, e mal digerito da tutti coloro che c?avevano creduto, in una rappresentanza ?forte? del terzo settore dentro il Pd. La sua, però, non è l?unica esclusione eccellente. Di indicazione popolar-franceschiniana erano anche altri due nomi di peso e dalla lunga credibilità, dentro il non profit e il terzo settore. Quello di Edoardo Patriarca, già portavoce del Forum e ora all?Agenzia per le onlus, e quello di Vincenzo Menna, segretario generale delle Acli. Menna la prende con filosofia: «Quando c?erano i Popolari prima e la Margherita poi, il nostro mondo aveva certezza di rappresentanza, ora meno, ma il problema non è l?area cattolica.
Verso il 13 aprile
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Anche dell?Arci non c?è nessuno in lista. Il problema è che, nel Pd, gli spazi sono pochi e si sono ristretti ancora di più». In effetti l?esclusione di Giuseppe Lumia, punto di riferimento della società civile al Sud impegnata contro le mafie, ha fatto tanto scalpore da costringere Veltroni a un clamoroso passo indietro (ora Lumia è capolista a Senato per il PD in Sicilia). I Cristiano sociali, già componente storica e fondativa dei Ds, dalla composizione delle liste hanno rischiato la cancellazione: per il presidente della commissione Affari sociali e fondatore del movimento, Mimmo Lucà, dopo conferenze stampa e lettere di protesta, ha spuntato il posto n. 9 per la Camera in Piemonte e per la sottosegretaria agli Interni Marcella Lucidi – brava e competente – si è ritagliato un umiliante n. 20 alla Camera in Lazio. Resta Giorgio Tonini (Marche, Senato), quasi salva anche Cristina De Luca (n. 15 al Senato in Lazio) di provenienza Agesci.
Anche in area diessina, però, le cose non vanno meglio: il presidente dell?Associazione delle ong, Sergio Marelli, è stato escluso, così come l?altra portavoce del Forum, Maria Guidotti, in compenso l?area di Legacoop piazza la vicepresidente di Bologna, Rita Ghedini, al n. 6 per il Senato in Emilia Romagna. Va molto meglio alla componente ambientalista del Pd, capitanata da Ermete Realacci, membro dell?esecutivo del Pd che, naturalmente, è stato riconfermato. Con lui arriveranno altri ecodem, dal presidente nazionale Legambiente Roberto Della Seta (capolista in Piemonte alla Camera) all?ex direttore generale Francesco Ferrante (in Umbria, al Senato). Significativa anche la presenza di sindacalisti nelle liste del Pd, dal segretario aggiunto della Cisl Pier Paolo Baretta, candidato alla Camera in Veneto, al segretario confederale della Cgil Paolo Nerozzi, in Veneto ma al Senato.
La corsa ad arrivare primo nella definizione delle liste ha fatto dire a Veltroni più d?una bugia. Ricordate Loredana Ilardi, palermitana di 33 anni e operatrice in un call center che doveva essere capolista in Sicilia? C?è, ma è numero 9 della lista. Una bugia anche nella presentazione della candidatura di Ileana Argentin (in Lazio) al cui proposito Veltroni dice «per la prima volta una persona in carrozzella verrà eletta». Non è vero: grave non ricordare Franco Piro, parlamentare socialista che fu anche presidente della commissione Finanze della Camera dei Deputati.
Il vero colpo grosso, per ora, riguardo l?associazionismo cattolico, lo mette a segno l?Unione di Centro di Casini e Pezzotta: sarà candidato capolista alla Camera in Puglia il presidente dell?Mcl Carlo Costalli. Per le liste Pdl e della Sinistra arcobaleno i giochi sono ancora aperti.
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