Politica

Pax Christi: «Svuotare gli arsenali e votare per la pace»

Disarmo, nonviolenza, stop a caccia F35 e all'export di armi: ecco il risoluto appello di monsignor Giudici, vescovo di Pavia e presidente nazionale del movimento, in vista del voto di febbraio

di Daniele Biella

Monsignor Giovanni Giudici prende carta e penna e scrive ai politici italiani. "Svuotare gli arsenali e votare per la pace", indica il vescovo di Pavia,  presidente nazionale di Pax Christi, che interviene in vista delle elezioni di febbraio ricordando le priorità da seguire: "Serve un chiaro impegno per la pace, la nonviolenza e il ‘ripudio della guerra’, come dichiara l’articolo 11 della nostra Costituzione.  E la riduzione delle spese militari, a partire dalla sospensione del progetto dei caccia F35, strumenti di morte che sottraggono ingenti risorse, quasi 15 miliardi di euro, ad altri bisogni vitali della gente. Le armi uccidono anche se non vengono usate", sentenzia Giudici.

Inoltre, il vescovo invoca  "la cancellazione della 'Riforma dello strumento militare italiano' approvata lo scorso mese di dicembre, uno stop alla corsa al riarmo, in forte aumento nell’Unione Europea, e un ‘no’ alla vendita di armi, aumentata del 18% nel 2012, e indirizzata specialmente a Paesi in guerra come quelli del Medio Oriente, nonostante la legge 185/90. Di fronte alle crescenti differenze tra pochi, sempre più ricchi, e molti irrimediabilmente più poveri, di fronte alle numerose guerre che seminano ancora oggi distruzione e morte in tante parti del mondo, riteniamo importante ribadire un sì alla vita, e un no alla guerra, che è una sconfitta dell’umanità", continua Giudici.

"Come cittadini e come credenti, chiediamo ai candidati un esplicito impegno anche su queste scelte che sentiamo qualificanti per un programma che abbia davvero a cuore il bene comune, cioè la vita di tutti e di ciascuno", conclude il presidente di Pax Christi.


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