Welfare

Pax Christi protesta: guerra copre violazioni libert

A rischio, secondo il movimento cattolico per la pace i diritti democratici di liberta' e sociali.

di Redazione

?All’ombra della guerra vanno avanti con sempre maggior vigore le compromissioni dei diritti democratici di liberta’ e sociali. Si assiste a una restrizione nelle maggiori democrazie occidentali a cominciare dagli Stati Uniti, ma in Italia il governo di centrodestra approfitta volontariamente e scientemente del clima internazionale per ridurre tali diritti. Mentre l’opposizione rimane legata all’equivoco a motivo della furia bipartisan che impedisce una critica adeguata ed efficace all’azione del Centrodestra”. Con queste parole il prof.Umberto Allegretti, dell’Universita’ di Firenze e vice presidente del Centro studi economico e sociali per la pace, ha riassunto una parte dei lavori del seminario dedicato al tema dei ”diritti minacciati”. L’incontro promosso da Pax Christi e dalla Fondazione Ernesto Balducci ha approfondito la situazione interna e internazionale ponendo in risalto l’azione distruttiva del terrorismo e la risposta violenta degli Stati e, sul piano interno esaminando le restrizioni che si vanno profilando sui diritti del lavoro, dei migranti, alla salute, alla cultura e all’educazione. Quanto alla pericolosita’ del terrorismo di Al Quaeda, Allegretti ha sottolineato forti perplessita’ sulle inadempienze che si sono registrate per la mancata applicazione di una risoluzione dell’ONU del dicembre 2000 nella quale si chiedevano azioni ispettive di controllo sull’attivita’ finanziaria del gruppo terrorista di Bin Laden. Nulla invece si e’ fatto – secondo lo studioso costituzionalista – forse per non coinvolgere apertamente le grandi catene finanziarie coinvolte, fino all’esplosione dell’11 settembre. I lavori del seminario erano stati aperti da una prolusione del vescovo Luigi Bettazzi, presidente merito di Pax Christi internazionale, che ha risposto alla domanda costante e generalizzata se la non violenza non sia un’utopia scarsamente praticabile nei momenti di violenza. Secondo Bettazzi occorre comprendere la non violenza come capacita’ di attutire le violenze che solcano il mondo in modo non violento. ”Tocca ai popoli piu’ forti – e’ il suo parere – e alle chiese e religioni farsi pionieri della non violenza” che meglio rappresenta il progresso dello spirito umano e la fedelta’ concreta al messaggio spirituale contenuto nel vangelo e nei libri di altre religioni. Bettazzi ha infine avanzato un dubbio: se l’intervento militare che nell’ultimo decennio si e’ ripetuto sia stato motivato davvero dalla difesa dei diritti o piuttosto dalla difesa degli interessi dell’occidente.


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