Non profit
Pavia. Ecco il primo bar che si libera dalle slot
Il Fantasy Cafè ce l'ha fatta. «Finalmente siamo riusciti a disinstallare tutte e tre le macchinette», spiega felice il titolare, Pasquale Cannella, che aggiunge, «oggi sono un attivista no slot»

La storia di Pasquale Cannella, titolare del Fantasy Cafè di Pavia, è quella di tanti titolari di bar in Italia. Nel 2003 Sisal decide di proporgli le slot machine. Sono legali e Pasquale accetta di installarle. Da quel giorno vedrà l'evoluzione delle macchinette e degli effetti sulla clientela. E scoprirà che quei contratti sono molto meno chiari di quel che sembra. Da lì una lunga battaglia per riuscire a liberarsi dalle macchinette. Oggi finalmente il suo è un bar free flot. Il primo di Pavia.

Com'è iniziato tutto?
Nel 2003 la Sisal mi propose di mettere qualche macchinetta. Avcendo la ricevitoria conoscevo personalmente i referenti della società. Insomma è iniziato tutto con una pacca sulla spalla. Il fatto è che i video poker erano molto diversi dalle slot di oggi. Mentre prima la giocata durava 8 o 10 secondi oggi ne dura uno solo. Se prima le puntate massime erano da un euro oggi si va da un minimo di 40 cent ai 4 euro massimi. Ho cominciato a vedere persone spendere 300 euro in due ore o tutto lo stipendio in tre giorni. Senza contare che nessuno consumava più. Venivano solo a giocare. Così ho capito che dovevo darci un taglio.
Però hai incontrato delle difficoltà. Quali?
La prima questione era relativa ai contratti. All'inizio erano molto chiari con segnalate anche le scadenze e le date per le disdette. Tutto alla luce del sole. Ad un certo punto invece hanno cambiato. Non c'era più chiarezza. È subentrata la paura perchè sembrava che a togliere le slot ci fosse il rischio di perdere la ricevitoria, cioè il lavoro. Poi è saltato fuori che i contratti, pur non essendoci scritto, duravano 9 anni. Senza contare che non si capiva con chi parlare. Se con Sisal o con Aaams. Insomma un incubo di carte da bollo e burocrazia.
E così hai chiesto aiuto?
Si mi sono rivolto a Simone Feder del Movimento No Slot. È lui che ha sbloccato la situazione. Mi ha messo in contatto con i media. Ha portato “Striscia la Notizia” e ha fatto in modo che si accendessero i riflettori sulla mia vicenda. Ed effettivamente sono stato ascoltato. Magicamente un sacco di impedimenti e blocchi si sono sciolti.
Così oggi finalmente sei riuscito a staccare anche l'ultima slot machine e il tuo bar è tornato libero…
Si oggi ho coronato il sogno. Il mio locale è free slot, il primo di Pavia. Abbiamo fatto una faticaccia ma ne è valsa la pena. Da oggi sono un attivista no slot. C'è ancora tanto da fare in Italia per liberarci da questa piaga.
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