Politica

PAVIA. Cucs, «Cooperanti più professionali»

La formazione di chi lavora nella cooperazione è una priorità per il Coordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo

di Carmen Morrone

L’università di Pavia e il Politecnico di Milano hanno organizzato il Primo Congresso Scientifico del Coordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo, che si è aperto questa mattina e che proseguirà domani 18 giugno presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Pavia, Strada Nuova 65.

Per questa prima edizione è stato scelto il tema “Università e i giovani per la cooperazione e la pace. Formazione, ricerca, innovazione e partenariati per lo sviluppo globale”

Dopo i saluti dei Magnifici Rettori Angiolino Stella e Giulio Ballio e del Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri Ministro Plenipotenziario Elisabetta Belloni, sono intervenuti Jean-Luc Maurer Presidente di EADI European Association of Development Research and Training Institute, il più importante network europeo del settore, Felice Rizzi della cattedra Unesco dell’università di Bergamo, Gianni Vaggi, direttore del master cooperazione allo sviluppo dello Iuss, Emanuela Colombo, delegata del rettore per la Cooperazione allo sviluppo. Alla tavola rotonda di questa mattina è intervenuto anche il reporter del Corriere della Sera, Lorenzo Cremonesi. 

Il mondo è sempre più un’unica Nazione per la quale è necessario identificare modelli di sviluppo alternativi che sappiano avvicinare e preservare le differenti culture, le tradizioni e le proprietà intellettuali favorendo al contempo l’integrazione, la crescita sociale, la promozione umana e il mantenimento della pace.
Il Nord & il Sud devono lavorare insieme, stringere partnership, attivare programmi e percorsi di ricerca e di innovazione per condividere un processo la cui ownership sia fortemente sentita dagli attori locali coinvolti e che porti nel tempo un beneficio globale.

Il mondo universitario ha in questo un ruolo ben definito da portare avanti. A partire dai tre pilastri della propria missione (formazione, ricerca e trasferimento di conoscenze e di tecnologie) deve oggi saper preparare una figura di laureato in grado di coprire un ruolo da attore e protagonista delle trasformazioni della società.

Alcune università italiane si sono attivate per collaborare e intraprendere un percorso condiviso. Oggi sono ben 21 le Università del Coordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo (CUCS), firmatarie di un protocollo di intesa, che stanno lavorando per promuovere una nuova visione della ricerca scientifica come strumento per lo sviluppo equo e durevole, per arricchire i percorsi formativi dei laureati italiani. Tutto questo per contribuire ad accrescere la consapevolezza, la responsabilità individuale e una vera Educazione Civica del mondo globale.

Domani 18 giugno dalle ore 9.00 si svolgerà la parte scientifica del convegno, articolata in sei sessioni tecniche con presentazioni orali e poster: Formazione, Studi per lo sviluppo, Salute, Sanità e Prevenzione, Agricoltura, Alimentazione e Imprenditorialità, Tecnologie e Innovazione, Architettura Pianificazione e Territorio.
Il convegno si affianca e si allinea alle giornate MAE per la cooperazione universitaria e contribuisce a sottolineare la rilevanza della presenza dei giovani nel contesto.

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