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Patto di stabilità, più flessibilità per sostenere le spese per l’accoglienza

Alleggerire i conti pubblici dal peso dei costi extra per sostenere il flusso straordinario di migranti. È la proposta che sarà discussa all’Ecofin dai ministri finanziari dei paesi membri domani in Lussemburgo

di Martino Pillitteri

Le spese degli Stati membri impiegate per l'accoglienza dei migranti dovrebbero essere scomputate dagli obiettivi del Patto di stabilità e crescita. In altre parole, azzerare le spese sostenute per affrontare la questione profughi dal calcolo del patto di stabilità. È l’appello fatto dal presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz e da Pierre Gramegna, ministro delle finanze lussemburghese e presidente di turno dell’Ecofin, in vista della riunione dell'Econfin di domani in Lussemburgo a cui parteciparanno i ministri finanziari degli Stati membri.
«Dobbiamo neutralizzare le spese extra» ha detto Pierre Gramegna al giornale tedesco Handelsblatt. «La crisi dei rifugiati è stata una vera e propria sfida anche dal punto di vista anche finanziario. Se ci fosse una carestia, non potremmo dire che non abbiamo soldi per colpa delle nostre regole. Gli Stati membri che si assumono le responsabilità devono anche tenere d'occhio i costi».
Se i costi affrontati dagli Stati membri venissero convenuti come ‘circostanza eccezionale’, potrebbero fruttare alla legge di Stabilità uno spazio di manovra di 3,3 miliardi, ovvero 0,2 punti di Pil.

Dati gli enormi oneri che i singoli paesi stanno affrontando per fronteggiare la crisi dei profughi, non possiamo agire come se fossimo in una situazione normale

Martin Shulz

«Flessibilità sul patto di stabilità senza incorrere in procedure di infrazione è una proposta che deve essere sostenuta» commenta Luca De Fraia, Segretario Generale di Action Aid Italia. «Uno degli espetti positivi della crisi relativa alla gestione dei profughi è che in mezzo a tanta confusione è uscita una proposta concreta e di buon senso. Non è possibile fare previsioni in merito, ma vedo che la posizione del ministro Padoan si sta rafforzando. Gli Stati membri credo che siano tutti d’accordo con questa soluzione. A remare contro potrebbero essere i tecnici della Commissione».

Il commissario europeo Pierre agli affari economici Pierre Moscovici ha dischiarato che, dopo l'analisi, quando si tratterà di valutare i bilanci nazionali Bruxelles "terrà in considerazione tutti i fattori rilevanti, incluse le circostanze eccezionali».
Nel caso di un via libera, la palla passerà alla Commissione Europea, quando il prossimo novembre valuterà le leggi di stabilità e i bilanci.

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