Non profit

Patriarca vs Scelli: il volontariato non si improvvisa

Se Berlusconi crede davvero che il Terzo settore sia "primo", si comporti di conseguenza, dice Patriarca. Ci aspettiamo la legge sull'impresa sociale e che venga stralciato dal ddl sulla competitiv

di Redazione

Da Berlusconi, dopo le parole di ieri, si aspetta passi concreti sull’impresa sociale e la riforma del volontariato mentre a Scelli manda a dire che il volontariato giovanile non s’improvvisa con una convention: ne ha per tutti il portavoce del Forum del terzo settore Edoardo Patriarca, all’indomani del raduno fiorentino che ha tenuto a battesimo il movimento giovanile del commissario straordinario della Cri e che ha visto la partecipazione del premier. ”Apprendiamo con sorpresa e compiacimento – ha detto Patriarca – che il presidente del Consiglio ha affermato ieri a Firenze che il terzo settore e’ in realta’ primo in Italia. Peccato che rispetto a questa e alle dichiarazioni programmatiche del suo governo, ben poco sia stato fatto, salvo poche eccezioni, come la ‘Piu’ Dai Meno Versi’, diventata pero’ legge grazie a una forte azione dei promotori (Forum Terzo settore, Summit Solidarieta’ ed Editoriale Vita) sul governo stesso e sulle forze politiche di maggioranza e di opposizione”. Patriarca continua indicando mosse concrete: ”Se quella di Berlusconi e’ davvero una seria considerazione, ci aspettiamo che nei prossimi mesi venga approvata la legge sull’impresa sociale e che venga stralciato dal ddl sulla competitivita’ l’art 17 della legge sul volontariato, sulla cui riforma complessiva chiediamo un confronto serio con noi”. A Scelli Patriarca ricorda che ”il volontariato giovanile non s’improvvisa con una convention ma trova il suo terreno fertile laddove ci sono storia, radicamento sul territorio, cultura e valori condivisi, esperienza di comunita’, competenze. Forse – aggiunge – non spetta a me parlare a nome del volontariato cattolico, ma vorrei ricordare a Scelli che esso e’ ampiamente rappresentato all’interno del Forum del Terzo Settore, e non solo, da organizzazioni che attingono le loro origini finanche al secolo scorso”. ”Condivido – conclude Patriarca – la sua preoccupazione di non volere un volontariato collaterale alle forze politiche. Vorrei rassicurarlo che le organizzazioni di volontariato in Italia hanno da anni maturato una propria autonomia, che non e’ distanza o lontananza dai valori ne’ falsa neutralita’ o indifferenza ma piuttosto testimonianza di vicinanza verso coloro che hanno bisogno, passione civile e cultura dei diritti su cui si fonda l’azione politica, che per noi tutti e’ sradicare le cause che provocano poverta’ e disagio”.

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