Mondo

Parto per…Libano, terra da sposare

Parla Gabriele Romagnoli:"Basta non farsi spaventare dai luoghi comuni e non fermarsi ai luoghi comuni"

di Emanuela Citterio

Editorialista di Repubblica, Gabriele Romagnoli ha girato il mondo, ha vissuto per due anni negli Usa e poi si è innamorato di Beirut.

Se non è troppo geloso: da dove può cominciare chi vuole conoscere questa città?
Dalla Corniche, il lungomare. Comincia a camminare da est, dal cratere lasciato dalla bomba che ha ucciso Hariri e cambiato la storia recente, e non si ferma. Tiene il mare sulla destra, supera il faro e arriva a Raouche. Vedrà cambiare non solo il paesaggio, ma anche l’umanità (da cristiana a musulmana) e compierà un metaforico viaggio di speranza verso una nuova alba.
Il Libano non è esattamente una delle mete più gettonate in campo turistico. Lei lo consiglierebbe per un viaggio? E perché?
Lo consiglierei perché è forse l?unico Paese al mondo che contiene tanto del mondo in così poco spazio: mare e montagna, ricchezza e miseria, 17 religioni, infinite etnie.
L?ultimo suo viaggio o un luogo che ama.
Zanzibar, soprattutto ora che un amico si è venduto la casa in Italia e mi ospita.

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